Venezia, 12 dicembre 2020
Mons. Daniele Memo, Vicario per il Coordinamento della Pastorale, ha inviato oggi ai parroci e ai loro collaboratori una nota contenente alcune indicazioni pastorali relative alla celebrazione del Sacramento della Penitenza per le prossime festività natalizie. La nota fa seguito all’incontro di venerdì scorso tra il Patriarca, i Vicari e i Provicari.
Nel pomeriggio di venerdì 11 dicembre 2020, il Consiglio dei Vicari e dei Provicari del Patriarcato di Venezia si è riunito con il Patriarca Francesco, in videoconferenza, per concordare e delineare alcune indicazioni pastorali relative alla celebrazione del Sacramento della Penitenza.
Il Patriarca e i vicari di zona, circa il sacramento della Riconciliazione, hanno convenuto che in diocesi non si verifichi una situazione che configuri il caso di grave necessità di cui al canone 961 CIC per concedere, a giudizio del vescovo, l’uso della terza forma, che prevede l’assoluzione generale, salvo alcune situazioni particolari.
Le indicazioni pastorali sono sintetizzate nelle seguenti direttive:
- Nelle parrocchie, nei santuari e nelle rettorie dove si amministra la Penitenza i fedeli potranno accostarsi al Sacramento secondo quanto previsto dalla prima e seconda forma (confessione e assoluzione individuale), si osservino in modo rigoroso le seguenti condizioni:
- Il Sacramento dovrà essere celebrato in chiesa, in spazi ampi e ben areati, mantenendo una distanza tra fedele e Ministro di almeno un metro e mezzo;
- Nella celebrazione del Sacramento si dovranno utilizzare i normali presidi, già previsti (uso della mascherina e igienizzazione delle mani);
- La durata della celebrazione dovrà essere contenuta.
Si consiglia pertanto ai Parroci di prevedere una calendarizzazione adeguata dei giorni e degli orari in cui sarà possibile celebrare il sacramento, in modo da poter diluire la presenza dei fedeli (non creando assembramenti), raccomandando di non attendere i giorni immediatamente antecedenti il Natale per confessarsi. Allo stesso tempo, si consiglia ai Parroci di fornire indicazioni pastorali e offrire catechesi utili a ricordare ai fedeli che il sacramento della Penitenza è incontro con la Misericordia infinita di Dio e richiede un reale proposito di conversione (distacco dal peccato) e che in tale periodo a rischio di contagio l’accusa dei peccati deve essere sintetica ma completa, per cui particolarmente necessita di un tempo di preparazione previa.
Nonostante le necessarie precauzioni, si deve evitare di dare l’impressione di una complicata “burocrazia”. Tutto sia fatto in modo da mostrare che la Chiesa intende facilitare l’incontro dei fedeli con il Signore misericordioso, che i fedeli sono figli amati, e che ci si preoccupa di salvaguardarne al massimo la salute anche fisica, loro e della intera comunità.
- I cappellani delle strutture ospedaliere, delle residenze sanitarie assistenziali (RSA) e di tutte le altre case di accoglienza di malati e disabili, possono fare richiesta al Patriarca, per poter amministrare la Penitenza secondo la terza forma del Rituale con assoluzione generale (facendo riferimento al Vicario Episcopale per la Pastorale). Tale possibilità sarà data in considerazione dei rischi che questi fedeli, particolarmente vulnerabili, possono incontrare e dell’impossibilità di accedere alla celebrazione individuale della Riconciliazione. Nei casi in cui la facoltà sarà concessa, si dovranno prevedere alcune modalità adeguate, da concordare a livello diocesano col Vicario Episcopale per la Pastorale, prevedendo, nei termini del possibile, un’opportuna catechesi sul Sacramento della Penitenza e sull’importanza della confessione individuale.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga!
Il Vicario Episcopale per la Pastorale
don Daniele Memo