Nel pomeriggio di venerdì 24 maggio ci sarà poi un doppio momento: una presentazione e un concerto. L’appuntamento è per le ore 16.30 nella Basilica della Salute ed è, quindi, denso di interesse da più punti di vista. Saranno infatti presentati il Catalogo del Fondo musicale del Seminario patriarcale (Leo Olschki editore) e il cd “6 sonate a tre” di Federico Maria Sardelli. Seguirà poi l’esecuzione dal vivo delle sei sonate, con i musicisti che hanno registrato le musiche, diretti dallo stesso Sardelli. Federico Maria Sardelli compositore, direttore, studioso tra i massimi conoscitori di Vivaldi e scrittore; un eclettico che compone musiche barocche, perfettamente in linea con il gusto estetico del Settecento veneziano.
Gli esecutori delle sonate sono alcuni noti musicisti veneziani, a cominciare da Paola Talamini, organista titolare della Basilica della Salute, per proseguire con Stefano Bruni e Giovanni Battista Scarpa (violino), e Lorenzo Parravicini (violoncello). Proprio l’organista Paola Talamini sta procedendo alla trascrizione dei manoscritti musicali presenti nell’archivio del seminario, proponendo di volta in volta l’esecuzione, almeno per quanto riguarda le trascrizioni per tastiera. «Il catalogo – spiega Talamini – è uno strumento di consultazione utile per i musicologi e i musicisti, perché rende più facilmente accessibili i documenti conservati nell’archivio». Il fondo musicale del Seminario non è ampio (sono 34 faldoni), ma è molto interessante. Vi sono musiche composte e
scritte appositamente per il Seminario, ma non solo: «Molte partiture sono frutto di lasciti e donazioni». Nel fondo si trova l’opera di Johann Simon Mayr, compositore bavarese a cui viene anche attribuita (per una certa tradizione) la composizione della canzone “La biondina in gondoleta”, maestro di Donizetti, la cui opera Lodoiska fu rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice nel 1796. Vi sono poi brani di Lucchesi, arie e duetti di musica profana probabilmente donate da cantanti e musiche sacre scritte per il seminario. Un patrimonio che va a completare il panorama
veneziano dei fondi musicali coevi del ‘700 e che il catalogo rende ora più facilmente accessibile.