Due momenti preziosi per approfondire meglio la realtà giovanile e il mondo che ci circonda e avvolge oggi; si inizia con i Millennials (e il loro ruolo nella svolta digitale odierna) e si prosegue poi con il fenomeno del bullismo tra coetanei (per conoscerlo e prevenirlo).
Due saranno, infatti, gli incontri proposti dall’iniziativa organizzata dalla Fondazione del Duomo di Mestre e dal Movimento veneziano dei Focolari, insieme con la Pastorale scolastica diocesana, che si rivolge a tutte le persone potenzialmente e variamente interessate da tali importanti argomenti: genitori, nonni e catechisti, educatori e animatori, insegnanti e studenti ecc.
Si comincia venerdì 22 febbraio, alle ore 18.00 presso il Centro culturale S. Maria delle Grazie in via Poerio 32 a Mestre, con l’incontro “I Millennials e la trasformazione digitale dell’umanità”; interverrà l’ing. Marco Ramilli “imprenditore ed esperto in sicurezza informatica. «Negli ultimi 100 anni – spiegano nell’invito gli organizzatori – la cultura, il rapporto con il prossimo, la fede, il senso di appartenenza, la velocità di apprendimento ed il senso della vita si sono evoluti con una velocità senza precedenti. Attraverso un pizzico di storia con un retrogusto filosofico andremo a scoprire chi sono i Millennials, che ruolo ricoprono nella società e perchè sono fondamentali nella guida al processo di digitalizzazione dell’umanità».
Il passo successivo è fissato per venerdì 1 marzo, sempre alle ore 18.00 alle Grazie, con l’incontro “Il bullismo tra coetanei: conoscerlo per prevenirlo, a casa e a scuola” durante il quale interverranno la dott.ssa Samuela Rubinato (psicologa e psicoterapeuta) e l’assessore alla Coesione sociale del Comune di Venezia Simone Venturini. «Il bullismo – si osserva – è realtà oramai diffusa a scuola, su internet e in generale nei luoghi di incontro tra bambini e adolescenti. Preoccupa non poco gli adulti chiamati ad educare le nuove generazioni. È sintomo di un modo di pensare, di sentire e di stare insieme tra coetanei che è cambiato molto velocemente. Fermiamoci a conoscerlo e comprenderlo. Fermiamoci a riflettere insieme su come poter intervenire in modo efficace per prevenirlo e perché possa diventare un’opportunità di crescita per i ragazzi coinvolti. Questo è un preciso compito dell’adulto».