Sarà presentato nel pomeriggio di mercoledì 13 febbraio 2019, nel corso di un convegno / incontro di formazione a Zelarino (Venezia), il documento base “Per una pastorale della giustizia penale” (edizioni Marcianum Press).
Scritto a più mani e curato dall’Ispettorato dei Cappellani delle Carceri, “vuole offrire a tutti coloro che operano nella pastorale carceraria uno strumento di lavoro per comprendere la necessità ed esercitare ancora di più la vicinanza e l’attenzione materna della Chiesa a tanti uomini e donne ristretti nelle strutture penitenziarie”. Così scrive, nella prefazione, mons. Nunzio Galantino – fino a pochi mesi fa segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana ed oggi presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica – che così continua: “Il documento base di pastorale nell’ambito del penale vuole essere un percorso di accompagnamento e di conoscenza di tutte le dinamiche che si incontrano tra le mura dei nostri centri penitenziari. È un aiuto per formare operatori che siano sempre di più “tessitori di giustizia”, capaci di offrire percorsi di riconciliazione che contribuiscano a rimarginare le ferite. È un sostegno e un incoraggiamento a promuovere la cultura del servizio, dell’incontro e della condivisione”.
Se ne parlerà durante il convegno di mercoledì 13 febbraio, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, sul tema “Pena, recupero, riparazione. Fatiche degli operatori ed impegno sociale”, promosso dall’Ispettorato Generale dei Cappellani delle Carceri, dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani e dalla Camera Penale Veneziana, con la collaborazione della Scuola Grande di S. Rocco in Venezia) e della Fondazione Archivio Vittorio Cini. All’inizio dell’incontro interverranno il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Venezia Giuseppe Maria Sacco e don Raffaele Grimaldi (napoletano, da due anni ispettore generale dei cappellani delle carceri e impegnato per ben 23 anni nel carcere di Secondigliano). Seguiranno poi alcune relazioni e testimonianze di operatori nell’ambito carcerario che approfondiranno vari temi: i fondamenti etico-filosofici della pena, alcuni profili di giustizia riparativa, la riforma dell’ordinamento penitenziario, l’organizzazione carceraria e il recupero.
A proposito della “giustizia riparativa” e della necessità di cammini di riconciliazione con le vittime e di dialogo con chi ha sbagliato, don Grimaldi afferma: “Significa recuperare la centralità della vittima, ma senza escludere il reo, a cui si offre la possibilità di rialzarsi, capire il suo errore e soprattutto far sì che il suo percorso nuovo possa dare fiducia all’altro. Ma non si tratta di banalizzare il male commesso, che andrà risarcito. Tutti vogliamo il recupero del reo, ma siamo capaci di accogliere?”.