Si sarebbe dovuta giocare la partita Juve-Napoli.
I giocatori di calcio del Napoli vengono messi in quarantena dalla Asl locale in base alle disposizioni anti Covid-19 del ministero della Salute. E la società comunica il giorno prima della gara che i suoi calciatori non giocheranno a Torino.
I giocatori della Juventus, spinti dalla società e dalla Lega Calcio, si presentano comunque in campo in base al protocollo di intesa concordato tra Figc e il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) sullo svolgimento del campionato di calcio autorizzato dal ministero della Salute. E aspettano in campo 45 minuti gli avversari che sanno che non arriveranno perché hanno comunicato che non sono partiti, sperando che sia poi dichiarata dal Giudice sportivo la vittoria a tavolino per 3 a 0. Siamo fuori dalla realtà.
Non se ne può più di questa “gente fuori dalla realtà”. Come si fa a continuare a vivere fuori dalla realtà dopo aver visto una squadra come il Genoa perdere 6-0 contro il Napoli perché diversi giocatori erano positivi al Cononavirus nonostante i tamponi negativi del giorno prima! Questo crollo sportivo è spiegabile facilmente con una malattia che per quanto se ne dica debilita il corpo di persone sottoposte a un notevole sforzo fisico. Siamo fuori dalla realtà a non vedere che si giocano partire sfalsate con questi presupposti e che forse il Napoli Calcio non ha voluto accettare di andare a perdere a Torino perché i suoi giocatori avrebbero potuto essere (chi lo sa di certo?) debilitati dal Coronavirus. E adesso “scenderanno in campo” gli avvocati e i vari tribunali, sportivi e ordinari, e qui si “gioca la partita” e il suo risultato. Che spettacolo indecente e ingiusto!
Siamo fuori dalla realtà quando per un caso positivo in una classe di scuola si mettono tutti, studenti e professori, in quarantena, e pure i genitori degli studenti che così non possono andare al lavoro, mettendo a rischio stipendio e posto di lavoro (e nessuno ci pensa), ma le squadre di calcio continuano a giocare quando i tamponi rivelano alcuni casi positivi in squadra o negli staff e si afferma che gli altri sono tutti sani quando si sa quasi per certo che a giorni scoppierà un focolaio! Siamo fuori dalla realtà quando si blocca l’attività produttiva di imprese e famiglie per poco e non si ferma il calcio per situazioni al limite dello “scoppio” di una pandemia nel campionato!
Il calcio è il tabù della pandemia Covid-19: non si ferma! Ma la “gente fuori dalla realtà” o ritorna nella realtà o sarà spazzata via dalla sua irrealtà. La gente comune non accetterà questo “ricatto” del calcio. Che esempio di puntuale rispetto delle norme sanitarie per prevenire la diffusione del Coronavirus si sta dando? Qual visione della giustizia sociale si sta offrendo?
Siamo fuori dalla realtà: Juve-Napoli zero a zero; zero realtà, zero giustizia.
Ermanno Barucco