«Cosa vuoi che ci facciano, qua in Italia?». Devono aver pensato qualcosa del genere i quattro giovani belgi che, pochi giorni fa, si sono tuffati dal ponte di Calatrava.
Ci viene da pensare che abbiano compiuto la loro bravata nella convinzione che, tanto, nel Belpaese e a Venezia siamo… sportivi. Cioè che al massimo diamo un buffetto a chi ci rispetta poco.
Bene ha fatto, allora, il sindaco Brugnaro ad innalzare le multe per chi è irrispettoso di Venezia e perciò si tuffa o nuota nei canali, fa picnic, circola a torso nudo… Ora si tratterà, ovviamente, di applicarle queste nuove sanzioni.
Viene però da fare una considerazione: si ha la sensazione che, nei loro Paesi, queste persone trasgressive non si sarebbero comportate così. Perché? Probabilmente perché là le sanzioni sono rigorose e applicate rigorosamente.
Si guardi, d’altronde – pur essendo le cose piuttosto diverse – a quanto sta succedendo ai due giovani feltrini tuttora trattenuti in carcere in Germania per aver manifestato al G20. Non gli hanno fatto solo un buffetto e rimandati a casa…
Tutto ciò fa anche pensare che il presunto alto tasso di cultura degli altri europei sia a volte una vanteria. E che il loro buon comportamento in patria si debba più alla paura di incorrere in qualche guaio, con la polizia o la magistratura, che a convinzioni radicate. Ci sbagliamo?