Basterà un clic da Punta della Salute, a Venezia, e ogni singola stanza di Villa Maria Ausiliatrice, a San Vito di Cadore, verrà scaldata e portata alla temperatura ottimale, anche nel cuore dell’inverno. Basterà, poi, una finestra aperta perché arrivi alla centrale termica il segnale di non scaldare più in quella certa stanza.
Ecco un paio dei risultati notevoli e innovativi del grande intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico di cui la casa per ferie del Seminario sta godendo in questi giorni e che ormai volge al termine.
Lunedì 25 giugno l’inaugurazione, con il Patriarca. Ancora un paio di mesi di lavori e poi, lunedì 25 giugno, si inaugura. Ci sarà il Patriarca, ci saranno tanti sacerdoti, gli amici del Seminario, ma tutte le persone interessate sono invitate a partecipare. In effetti, per Villa Maria Ausiliatrice, inizia una seconda vita.
Niente uso alberghiero, solo uso pastorale. «L’intento è proprio questo», sottolinea il Rettore del Seminario, don Fabrizio Favaro: «Che la casa, di proprietà del Seminario, sia sentita e vissuta come luogo accogliente per tutte le realtà della nostra Chiesa. Rimarrà, insomma, la destinazione pastorale, non è previsto alcun uso alberghiero. Tant’è vero che per le parrocchie del Patriarcato, per esempio, ci saranno lo sconto sulle tariffe e il diritto di prenotazione».
Sabato 30 giugno, infatti, appena terminato il cantiere, un gruppo della parrocchia di San Paolo di Mestre inaugurerà con un primo soggiorno la ritrovata Villa. E la Collaborazione pastorale della Gazzera – Santa Barbara – Asseggiano, per esempio, occuperà praticamente tutta Villa Maria Ausiliatrice per un certo periodo. Ma tutta la parte in autogestione è già al completo fino al 15 settembre e le prenotazioni sono già arrivate anche per l’estate 2019.
L’intervento di riqualificazione è imponente: in sostanza, del vecchio edificio sono rimasti in piedi solo i muri perimetrali e il tetto. Il resto è stato rifatto, dalle fondamenta.
E parlando di fondamenta non stiamo usando un’espressione generica: è stato infatti realizzato anche un consolidamento antisismico, effettuato alla base dello stabile, con l’aggiunta dell’isolamento termico di tutta la platea dell’edificio.
Un “cappotto” da 14 centimetri per passare alla classe energetica B. Poi gli spazi interni sono stati suddivisi diversamente, e la muratura è stata dotata di “cappotto”: uno strato di 14 centimetri di pannelli in polistirolo che, unitamente agli infissi tutti sostituiti e nuovi, ridurranno grandemente il fabbisogno di energia.
Tant’è vero che la grande casa – 11mila metri cubi di volumi e quasi 3mila metri quadri di superficie – è passata d’un balzo alla classe energetica B. E quando anche il tetto verrà rifatto, cioè non appena ci saranno i soldi necessari – l’edificio scalerà la vetta dell’hit parade dell’efficienza, raggiungendo la classe A.
Già adesso, però, il risparmio di energia sarà molto sensibile, così come il maggiore comfort. E c’è la soddisfazione di aver dato una mano all’ambiente.
La domotica, poi, consentirà, come indicano gli esempi iniziali, di governare da lontano la gestione dell’edificio.
Tutto ciò con attenzione ai costi: per ciascuno degli ambiti principali d’intervento – edile, elettrico, infissi – sono stati fatti da quattro a otto preventivi. E la scelta delle imprese che hanno lavorato si è basata non sul massimo ribasso, ma sulla loro solidità ed esperienza.
Una mano la darà anche lo sconto fiscale. Complessivamente, l’investimento ha superato i due milioni di euro; una spesa sostenuta dal Seminario senza indebitarsi, dato che già i Rettori precedenti – a partire da mons. Giuliano Bertoli per andare a don Lucio Cilia – avevano iniziato ad accantonare risorse per poter intervenire su Villa Maria Ausiliatrice.
Daranno una mano anche i benefici fiscali previsti dalla legge: per esempio il recupero del 50% sulle spese di riqualificazione e di efficientamento energetico e il bonus antismico.
Sta di fatto, comunque, che per la casa per ferie del Seminario la seconda vita è a un passo. E sarà di nuovo una grande spazio di amicizia e riposo per tutta la Chiesa di Venezia.
Giorgio Malavasi