Fare del mondo un’unica famiglia. Era il sogno del fondatore della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere – i “Saveriani” –, san Guido Maria Conforti (1865-1931). Un ideale “sposato” dai tanti missionari che si sono formati e sono transitati per la casa di Zelarino, a Villa Visinoni, tra il Marzenego e l’Osellino.
La sede ora verrà lasciata in modo completo e definitivo. I tre padri della comunità locale, infatti, si preparano a raggiungere altre destinazioni: p. Giuseppe Cisco e p. Raffaele Zocchetta andranno nella casa di Vicenza; p. Oliviero Ferro approderà alla comunità saveriana di Cagliari.
Un momento di ringraziamento e saluto ufficiale è in programma domenica 6 settembre. Per ragioni organizzative e di spazio – e di regole dovute all’emergenza Covid – vi potrà prendere parte solo chi avrà prenotato per tempo la sua partecipazione. Dalle 10.30 è previsto un incontro a più voci; a seguire, la messa, presieduta dal Patriarca (ore 12.00) e il pranzo (ore 13.00).
La Castellana nel 1537 era stata terra di passaggio dello stesso san Francesco Saverio, diretto, assieme ai suoi compagni, da Parigi a Venezia, per incontrarvi Ignazio di Loyola, traguardando la Terrasanta. I pellegrini in viaggio verso i luoghi di Gesù, infatti, si imbarcavano al porto di Venezia. Ma una guerra in corso “dirottò” i due santi al servizio degli ammalati negli ospedali cittadini, tra cui quello degli Incurabili, alle Zattere.
Villa Visinoni era stata scelta come sede del seminario dei Saveriani nel 1947. Il superiore generale padre Giovanni Gazza, in febbraio, fece richiesta all’allora Patriarca card. Adeodato Piazza di aprire una casa (seminario) per la formazione missionaria dei ragazzi. In aprile, arrivano i primi tre missionari. Si tratta ora di attrezzare l’immobile per ospitare i padri e i ragazzi, che giungono da varie case saveriane; si lavora, così, per ampliare la struttura, dotandola di ambienti confacenti.
In breve, oltre che nella scuola, i religiosi si inseriscono nelle parrocchie vicine, specialmente quelle di Zelarino e Trivignano. Col tempo si moltiplicano le attività che li vedono attivi a Venezia, come, ad esempio, il servizio a Radio Carpini. E l’animazione in varie altre diocesi: Treviso, Padova, Concordia-Pordenone e Vittorio Veneto.
Nel 1960, mons. Bassi, vescovo missionario proveniente dalla Cina, consacra la chiesa dell’istituto al Cuore Immacolato di Maria.
A causa della diminuzione dei ragazzi, la scuola viene chiusa nel 1990. E i padri si trasferiscono nei locali che si affacciano su via Selvanese, mentre il resto dell’edificio, nel 2002, è ceduto al Patriarcato.
L’abbandono della Villa toglie nerbo all’impegno missionario in città. Anche se proseguirà – assicurano – l’attività nelle diocesi, nei centri missionari, e, dove possibile, l’animazione di gruppi ecclesiali e parrocchie.
Padre Cisco, in particolare, continuerà ad essere il riferimento per le iniziative missionarie a Venezia: l’incontro mensile del Gams (il Gruppo Amici Missionari Saveriani), i rapporti con i parroci e la collaborazione con il centro Missionario diocesano. Oltre che con le parrocchie della provincia e quelle delle diocesi di Treviso e di Padova.
Giovanni Carnio