«Lucia ci è stata donata come esempio di giovane donna che sa resistere, non solo spiritualmente ma anche corporalmente, e alla fine vince. È, infatti, proprio del martire vincere soccombendo». La scelta per il bene e per Cristo di Santa Lucia è al centro della meditazione del Patriarca, che lunedì 13 dicembre ha celebrato la Messa nel santuario veneziano dedicato alla santa di Siracusa e dove sono custodite le spoglie della martire per la fede.
Un’occasione, quella della festa di Santa Lucia, «per riconoscere ancora una volta che il bene primo e fondamentale della Chiesa è la santità. E la santità – sottolinea il Patriarca Francesco – non si declina mai in termini astratti o generici e superficiali ma si realizza molto concretamente nella vita delle persone». In questo senso ripercorrere le vicende umane e spirituali dei singoli – così come di Lucia di Siracusa – ha un grande valore educativo.
La santità è infatti il filo rosso che attraversa, fino ad oggi, tutti i secoli della vita della Chiesa: «E non dovremmo mai dimenticare che la comunità ecclesiale ha sempre saputo uscire dalle epoche più difficili e tormentate – di “crisi” – non attraverso delle operazioni o delle riforme di carattere teologico o pastorale, ma attraverso la riforma operata e portata avanti dalla santità».
Nel caso di Lucia la santità è emersa con forza dirompente nel sacrificio totale di sé: «Nel martirio – che ha riguardato, come sappiamo bene, anche Lucia – risalta il sì pieno della persona, la sua fedeltà alle promesse battesimali e quindi l’appartenenza, senza “se” e senza “ma”, al Signore Gesù».
Ma è proprio la forza dell’adesione al bene, quella che il Patriarca chiama la luce per discernere il bene dal male, a ricordare che occorre una continua “manutenzione” dell’adesione al Vangelo: «Non possiamo ritenere – rimarca mons. Moraglia – che l’espressione e la professione pubblica della fede siano conquiste di libertà sempre assodate o fatte una volta per tutte, insieme al riconoscimento della rilevanza della dimensione spirituale e religiosa dell’uomo nella vita privata e pubblica». La ragione, appunto, per cui vale la pena di ricordare e festeggiare la santità di Lucia. (G.M.)