Più di mille bambini con i loro genitori hanno partecipato questo pomeriggio, dalle 15 alle 16, alla festa dell’incontro della Carità, nella basilica cattedrale di San Marco Evangelista, un momento di canti gioiosi e di preghiera presieduto dal Patriarca Francesco.
Il tema e le parole del Patriarca Francesco: “Dove abita la speranza?”, questo il tema dell’ incontro della Carità odierno, un appuntamento tradizionale nel Patriarcato di Venezia in preparazione al Santo Natale.
La rete della speranza: «Un ringraziamento a tutti voi e ai vostri genitori per essere qui – così ha esordito nella sua breve omelia il Patriarca Francesco -. Ringrazio coloro che hanno rappresentato i Tre Re Magi, che ad un certo momento si sono tolti il turbante e si sono manifestati come dei papà. Grazie a loro abbiamo capito che la speranza non è un ragionamento, non è un desiderio e non è neanche un progetto. La speranza è la persona, sono le persone a cui io voglio bene e con cui sto bene. Mi rivolgo a tutti voi, papà e mamma, che siete la speranza, perché ci siete sempre, perché sono vicini a voi bambini e vi dicono una parola buona. La speranza la vediamo nelle persone. Questi papà-magi ci hanno testimoniato che la speranza è come una rete: la speranza la costruiamo insieme. La speranza è il risultato di una rete, di un incontro, di momenti vissuti insieme».
Gesù Cristo è la nostra speranza: «Per noi cristiani – continuava il Patriarca – la speranza è una certezza: la speranza è Gesù Cristo. Tra pochi giorni celebreremo il Santo Natale. Mi raccomando, preparate bene il presepe! Non fatelo l’ultimo giorno, insieme ai genitori ogni giorno fatene un piccolo pezzo, è un modo per prepararsi al Natale e chiedete che vi spieghino che significato ha quella statuina o quella scena del presepe. Quel Bambino che nascerà, a differenza di tutti i bambini, non si macchierà con il peccato, rimarrà quel Bambino innocente capace di donarci la salvezza. Quel Bambino morirà e ci donerà la salvezza. La speranza cristiana è la certezza che la vita è più forte della morte e che il bene alla fine sconfigge il male e che il sorriso è qualcosa che apparterrà a tutti gli uomini. Buon Natale a tutti!».
L’origine della festa. Un appuntamento tradizionale, quello della festa della Carità nel Patriarcato di Venezia, che ogni anno raccoglie tantissime famiglie da tutta la Diocesi. L’origine di questo momento di preghiera risale molto indietro nel tempo: nel primo “dopo guerra”, anni 20 del XX secolo, i Patriarchi si sono preoccupati di sollecitare le famiglie agiate a condividere risorse e beni alimentari per le famiglie più povere di Venezia. Ne è nato un momento famigliare e gioioso che si è poi sempre rinnovato fino ad oggi, ed è sempre stato presieduto dai Patriarchi, come San Giovanni XXIII e il beato Giovanni Paolo I, divenendo un annuale momento di preghiera con le famiglie veneziane.
Questo momento di condivisione, di gioia e di preghiera per le famiglie e i bambini insieme al Patriarca Francesco è stato curato dall’Ufficio Evangelizzazione e Catechesi in collaborazione con la Caritas diocesana. Hanno proposto e animato i canti i bambini e i giovani della parrocchia di San Giovanni Evangelista di Mestre.
Ma i protagonisti, come sempre, sono stati i bambini dai 6 ai 10 anni, quest’anno poco più di un migliaio, perché è prima di tutto è a loro che il Patriarca ha voluto consegnare il dono di speranza che è il Santo Natale. La domanda “Dove abita la speranza” che è anche il tema di quest’anno catechistico, risuonerà ancora durante il prossimo anno giubilare. Oggi sono stati proposti dei brevi quadri teatrali, aventi come protagonisti i Re Magi, insieme a dei canti allegri e alcuni messaggi importanti rivolti all’intera famiglia.
Il presepe in famiglia e la colletta “Aggiungi un pasto in tavola”
La proposta dell’Ufficio Evangelizzazione e Catechesi è diretta ad una ripresa del tema in famiglia e in parrocchia nei giorni successivi, scanditi dalla preghiera e dalla fraternità, costruendo il presepe in casa e contribuendo a finanziare l’erogazione di un pasto caldo a chi frequenta le mense della Caritas veneziana.
Per sostenere l’erogazione dei pasti per i più bisognosi, alla fine della Festa sono state distribuite delle cassettine in cartone per la colletta “Aggiungi un pasto in tavola”, da vivere in famiglia e che anche quest’anno permetterà di finanziare l’accoglienza per gli ultimi, gesti per ridonare speranza a chi vive in situazioni di solitudine e sofferenza. Il Patriarca stesso ha ricordato ai bambini che il costo di un pasto è cinque Euro e ha esortato a sviluppare uno stile di comunione e solidarietà compiendo, nelle loro possibilità, delle piccole rinunce per aiutare chi soffre.
Marco Zane