«Dio fa cose grandi servendosi di chi il mondo non considera». Lo ha detto il Patriarca Francesco riflettendo, nella mattinata di mercoledì 20, a Fatima.
Fatima è la seconda tappa, dopo Lisbona, del pellegrinaggio cui stanno partecipando trentasei fra sacerdoti e seminaristi della Chiesa di Venezia. E stamattina la sosta è stata proprio nel villaggio dove sono nati e vissuti i tre Pastorelli delle apparizioni mariane di un secolo fa.
I partecipanti al pellegrinaggio hanno sostato al pozzo della seconda apparizione dell’angelo, avvenuta nel 1916.
«È il cammino “lento” delle cose di Dio», ha proseguito il Patriarca, che ha evidenziato come il messaggio ricevuto dai tre Pastorelli sia completo: riguarda gli angeli, la teologia trinitaria, cristologica, escatologica (paradiso, purgatorio, inferno, atti di fede, speranza, amore – intercessione per chi non crede, spera, ama. C’è insomma – ha concluso mons. Moraglia – la plenarietà e completezza degli elementi della teologia cattolica, anche più che in altre apparizioni. (Con la collaborazione e le foto di Giovanni Carnio)