La vicinanza di Papa Francesco e la sua preghiera per i morti e per i feriti dell’incidente di martedì sera hanno permeato la veglia diocesana di preghiera svoltasi in serata, nella chiesa del Sacro Cuore a Mestre.
In un telegramma indirizzato al Patriarca, il Pontefice ha voluto far pervenire l’espressione della sua «affettuosa vicinanza alle famiglie di quanti sono morti così tragicamente, assicurando per essi una speciale preghiera di suffragio». Così, mentre implora il conforto della fede per i congiunti, il Papa invoca dal Signore pronta guarigione per i feriti.
La veglia, un’occasione di raccoglimento e di preghiera per esprimere la solidarietà della Chiesa di Venezia a chi è stato tragicamente colpito dalla sciagura del cavalcavia, ha visto la meditazione del Patriarca: «Quante cose i nostri limiti umani non ci fanno capire», ha rimarcato mons. Moraglia.
Perciò «ci sono dei momenti – ha proseguito – in cui abbiamo bisogno di convertirci, di credere. Abbiamo bisogno di lasciare le logiche umane e la croce – che ci apre alla risurrezione, che è la premessa della risurrezione – ma che rimane croce, è ciò che illumina e deve illuminare la notte che stiamo vivendo». (G.M.)