Si sta per aprire un nuovo Giubileo ordinario: venticinque anni dopo il grande Giubileo che ha inaugurato il nuovo millennio, preparato e presieduto da San Giovanni Paolo II: ora la Chiesa universale sta per entrare in un altro anno santo. Il Santo Padre Francesco ha voluto scegliere come tema “Pellegrini di Speranza”. Il Papa aprirà le Porte Sante delle basiliche papali in Roma: ma vi saranno dei “luoghi santi” nel Patriarcato di Venezia?
Il Santo Padre, consegnando la bolla di indizione del Giubileo, in cui si sono indicate le date dell’inizio e del termine dell’Anno Santo, ha stabilito le indicazioni pastorali e il modo in cui le diverse diocesi del mondo parteciperanno al Giubileo. Papa Francesco ha letto dunque la bolla “Spes non confundit” durante la cerimonia di consegna nell’atrio della Basilica di San Pietro in Vaticano il 9 maggio 2024: «L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia. Nell’ultimo Giubileo Ordinario si è varcata la soglia dei duemila anni della nascita di Gesù Cristo. In seguito, il 13 marzo 2015, ho indetto un Giubileo Straordinario con lo scopo di manifestare e permettere di incontrare il “Volto della misericordia” di Dio, annuncio centrale del Vangelo per ogni persona in ogni epoca. Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Nello stesso tempo, questo Anno Santo orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Siamo così dinanzi a un percorso segnato da grandi tappe, nelle quali la grazia di Dio precede e accompagna il popolo che cammina zelante nella fede, operoso nella carità e perseverante nella speranza (cfr. 1Ts 1,3)».
Il Papa stesso aprirà le Porte Sante a Roma secondo il seguente calendario: «Sostenuto da una così lunga tradizione e nella certezza che questo Anno giubilare potrà essere per tutta la Chiesa un’intensa esperienza di grazia e di speranza, stabilisco che la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sia aperta il 24 dicembre del presente anno 2024, dando così inizio al Giubileo Ordinario. La domenica successiva, 29 dicembre 2024, aprirò la Porta Santa della mia cattedrale di San Giovanni in Laterano, che il 9 novembre di quest’anno celebrerà i 1700 anni della dedicazione. A seguire, il 1° gennaio 2025, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, verrà aperta la Porta Santa della Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Infine, domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura. Queste ultime tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre dello stesso anno».
Il Papa ha stabilito che in ogni diocesi si dovrà vivere una celebrazione di apertura domenica 29 dicembre. Anche a Venezia vi sarà questo solenne momento: inizierà domenica 29 dicembre alle 15 nella chiesa di San Zaccaria a Venezia da dove partirà una processione fino alla basilica di San Marco dove vi sarà la Santa Messa. Questo rito sarà presieduto dal Patriarca Francesco. Si realizzerà così la proposta fatta dal Papa e contenuta nella bolla: «Stabilisco inoltre che domenica 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali e concattedrali, i Vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare, secondo il Rituale che verrà predisposto per l’occasione. Per la celebrazione nella chiesa concattedrale, il Vescovo potrà essere sostituito da un suo Delegato appositamente designato. Il pellegrinaggio da una chiesa, scelta per la collectio, verso la cattedrale sia il segno del cammino di speranza che, illuminato dalla Parola di Dio, accomuna i credenti». Nelle Diocesi non ci sarà dunque un’apertura di una Porta Santa come a Roma, ma vi sarà una solenne celebrazione di inaugurazione dell’Anno Giubilare.
Il Papa ha anche stabilito la data della conclusione del Giubileo: «Il Giubileo Ordinario terminerà con la chiusura della Porta Santa della Basilica papale di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore. Possa la luce della speranza cristiana raggiungere ogni persona, come messaggio dell’amore di Dio rivolto a tutti! E possa la Chiesa essere testimone fedele di questo annuncio in ogni parte del mondo!».
Il Santo Padre Francesco ci esorta a scoprire l’abbraccio della misericordia del Signore in questo Giubileo e ad ottenere la remissione della pena temporale per i nostri peccati che è l’indulgenza. Scrive il Papa nella bolla di indizione: «L’indulgenza, infatti, permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio. Non è un caso che nell’antichità il termine “misericordia” fosse interscambiabile con quello di “indulgenza”, proprio perché esso intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini».
I fedeli, pellegrini di speranza, potranno conseguire l’Indulgenza giubilare concessa dal Santo Padre se intraprenderanno un pio pellegrinaggio:
- verso qualsiasi luogo sacro giubilare: ivi partecipando devotamente alla Santa Messa; ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri); alla Via Crucis; al Rosario mariano; all’inno Akathistos; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti, come è stabilito nel rito della Penitenza (forma II);
- in Roma: ad almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di San Pietro in Vaticano, del Santissimo Salvatore in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le Mura;
- in Terra Santa: ad almeno una delle tre basiliche: del Santo Sepolcro in Gerusalemme, della Natività in Betlemme, dell’Annunciazione in Nazareth
Si potrà ottenere il dono dell’indulgenza plenaria anche nelle chiese giubilari istituite a questo scopo dal Patriarcato di Venezia, ottemperando alle norme date per il Giubileo dalla Penitenzieria Apostolica, con un decreto del Patriarca Francesco. Saranno luoghi di preghiera e di consolazione dove ottenere il dono dell’indulgenza plenaria e potersi accostare al Sacramento della Riconciliazione. Tali chiese sono da considerarsi sia meta di pellegrinaggio che luoghi per compiere una pia visita, individuale o comunitaria. Il vademecum diocesano predisposto dagli Uffici Pastorali della Diocesi di Venezia riporta il testo del decreto che individua queste chiese:
«Per tutta la durata del Giubileo Ordinario dell’anno 2025 a partire dal 29 dicembre 2024 (apertura dell’Anno Giubilare nelle Chiese particolari) e fino al 28 dicembre 2025 (chiusura dell’Anno Giubilare nelle Chiese particolari) siano da considerarsi Chiese Giubilari, per i sacri pellegrinaggi e le pie visite, nel Patriarcato di Venezia:
- La Cattedrale Metropolitana Basilica Patriarcale di San Marco evangelista in Venezia;
E le seguenti Chiese individuate nel territorio diocesano:
- La Basilica Santuario della Madonna della Salute in Venezia;
- La Chiesa di San Silvestro I papa in Venezia;
- La Chiesa di San Carlo Borromeo in Venezia-Mestre;
- La Chiesa dei Santi Gregorio Barbarigo e Maria Goretti in Venezia-Mestre;
- La Chiesa arcipretale Santuario di Santa Maria Assunta in Borbiago;
- La Chiesa arcipretale di San Giovanni Battista in Jesolo;
- La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice in Lido di Jesolo;
- Il Santuario della Madonna dell’Angelo in Caorle;
- La Chiesa del Santissimo Nome di Maria in Marango di Caorle».
Si specifica inoltre che «l’indulgenza giubilare si può acquistare compiendo le opere di misericordia e di penitenza indicate nelle già menzionate Norme: la partecipazione a Missioni popolari, esercizi spirituali o incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica; le opere di misericordia corporali e spirituali; la visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili, etc.); le opere di penitenza (in particolare al venerdì); le opere di carattere religioso o sociale. Per acquistare l’indulgenza giubilare è necessario compiere l’opera indulgenziata e adempiere alle consuete condizioni (Normae de indulgentiis, n. 20). Le Norme della Penitenzieria Apostolica stabiliscono che l’indulgenza giubilare può essere ottenuta per sé o per i fedeli defunti una volta al giorno. Si concede altresì, in questo Giubileo dell’anno 2025, di applicare una seconda volta al giorno l’indulgenza per le anime dei defunti».
Il vademecum riporta anche che «I fedeli veramente pentiti che non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi (come anzitutto tutte le monache e i monaci di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), conseguiranno l’indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere…) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita».
Il vademecum diocesano per il Giubileo riporta anche delle proposte e delle indicazioni per i pellegrinaggi attraverso i quali è comunque concesso ottenere l’indulgenza giubilare.
Il vademecum è disponibile sul nuovo sito web del Patriarcato e contiene anche un’introduzione di mons. Moraglia, la presentazione dell’anno giubilare, il calendario degli appuntamenti più importanti e delle proposte realizzate dagli uffici pastorali.
Condividiamo il link al sito diocesano dal quale è possibile consultare il Vademecum e lo alleghiamo in formato pdf.
https://www.patriarcatovenezia.it/giubileo-2025-pellegrini-di-speranza/
Marco Zane