Due settimane di intenso incontro con la fede semplice e feconda della gente del Kenya a cavallo dell’Equatore. È iniziato così un nuovo progetto che porterà i giovani della nostra diocesi a conoscere la missione di Ol Moran, aperta nel 1997 da don Giovanni Volpato e oggi parte della diocesi di Nyahururu sotto la guida del sacerdote veneziano don Giacomo Basso. La proposta è rivolta a giovani universitari che abbiano la volontà di conoscere la realtà della missione e quelle ad essa vicine. Il tutto è nato dall’unione dello spirito di iniziativa di un gruppo di volontari – che ha già avuto occasione di visitare la missione – e dell’esperienza di alcuni sacerdoti giovani, molti dei quali dal 2015 in poi hanno trascorso ad Ol Moran alcuni mesi di vita missionaria durante il periodo del diaconato.
Il primo gruppo, composto da sei giovani provenienti dal Lido di Venezia, Mestre e Treviso e guidato da don Lorenzo Manzoni, ha svolto la prima esperienza dal 27 agosto al 10 settembre e ha avuto l’occasione di immergersi non solo nella missione ma anche in altre rilevanti realtà del territorio. La prima tappa a Nairobi è stata la casa “Don Bosco”, dove sacerdoti salesiani e volontari si adoperano per reinserire in società bambini e giovani provenienti dalla strada; poi il giorno successivo hanno visitato l’Ospedale Cattolico “North Kinangop”, dove guidati dall’amministratore don Sandro Borsa, hanno fatto della storia e dei progetti che coinvolgono un centro di cura e di formazione sempre più importante per la regione, grazie alle competenze messe a disposizione dai medici locali, oltre che da alcuni specializzandi di medicina dell’Università di Padova.
Dopo questa prima introduzione sono cominciati i giorni nella missione di Ol Moran: i ragazzi sono stati coinvolti dalle suore “Ancelle della Visitazione” nelle attività e nei giochi dei bambini della casa di accoglienza “Magnificat”, e nella visita degli ammalati della zona che richiedono un aiuto, fosse anche solo misurare la pressione. Oltre a questo hanno visitato alcune scuole locali, in particolar modo la “Tumaini Academy”, fondata e guidata direttamente dalla missione, assistendo anche al torneo sportivo tra scuole della regione a Dondori, vinto proprio dalla “Tumaini” che mira a diventare negli anni un punto di riferimento educativo per tutta la regione.
Centrale è stato il momento della Messa, vissuto sia nelle cappelle sparse sul territorio, sia nella chiesa centrale di Saint Mark. Successivamente il gruppo si è recato a Nyahururu dove ha avuto l’occasione di conoscere il centro “Saint-Martin”, che si dedica a opere di apostolato sociale, e la casa della comunità “L’Arche”, che ospita volontari, operatori e ragazzi e ragazze, uomini e donne con disabilità mentale, che condividono insieme la quotidianità.
Negli ultimi giorni a Nairobi, sempre con l’aiuto delle Ancelle della Visitazione, si sono recati a Kibera (la più grande slum dell’Africa) con la celebrazione della Messa e la visita ad alcuni ammalati della stessa slum per portare l’Eucaristia.
Tra gli ultimi appuntamenti l’incontro nella capitale con la Fraternità San Carlo, costola missionaria di Comunione e Liberazione, dal cui impegno hanno preso vita diverse istituzioni dedicate all’educazione e alla cura dei giovani della città, tra tutte la scuola “Urafiki Carovana” con più di settecento studenti.
«Quello che ritengo essere il più importante risultato di questa prima esperienza – commenta don Lorenzo – è prendere coscienza della grande complessità della realtà del Kenya, che unisce risorse umane, materiali ed economiche a enormi divari sociali e spirituali. In questo contesto la presenza della Chiesa locale e dei missionari è un motivo inesauribile di speranza, perché è quando il Vangelo è minoranza che riesce a far fiorire il suo meglio. Questo “meglio” è ciò che abbiamo voluto condividere con questi giovani, in attesa del frutto che speriamo questi giorni porteranno a suo tempo».