«La notte di Natale è questo: guardarsi nel cuore. E guardando nel proprio cuore ognuno di noi può riconoscere che ha delle ragioni e ha dei torti, ha dei buoni e dei cattivi pensieri, qualcosa per cui dobbiamo perdonare gli altri e qualcosa per cui dobbiamo noi chiedere perdono agli altri».
Il Natale è questo sguardo lucido e onesto, che mette dinanzi a tutto la verità di sé e la cura degli altri: è la riflessione, ma insieme l’augurio, che il Patriarca Francesco rivolge ai partecipanti alla visita tenutasi stasera, giovedì 16 dicembre, in basilica di San Marco. Una visita nata su un’idea e grazie all’organizzazione della Pastorale del turismo.
I visitatori sono gli ospiti delle mense e dei dormitori della Caritas diocesana e, con loro, le famiglie legate a Casa Famiglia “San Pio X”, la comunità alloggio per donne in difficoltà e per i loro bambini. A tutti la Chiesa di Venezia dona una serata speciale, in cui nutrirsi di bellezza e spiritualità.
«Questa magnificenza, questa bellezza che da tutto il mondo vengono a vedere – sottolinea il Patriarca, rivolgendosi ai suoi ospiti e indicando mosaici e marmi della Cattedrale – è stata costruita per l’evangelista Marco. Cioè per quel bambino che, nella notte in cui Gesù viene consegnato per essere messo a morte, è nell’Orto degli Ulivi». A lui, poi divenuto uno dei quattro evangelisti, Venezia ha dedicato il massimo della bellezza che per secoli ha saputo creare.
Così, dopo aver gustato la luce, il colore e i segni secolari della fede dei veneziani, i visitatori hanno proseguito la serata con un momento conviviale e gli auguri di Natale in Seminario, in Punta della Salute. I seminaristi hanno servito a tavola e offerto un breve momento di intrattenimento. (G.M.)