Le barriere in vetro progettate per tenere la basilica di San Marco all’asciutto sotto i 110 cm di alta marea (misura oltre la quale viene sollevato il Mose), sono state inaugurate ufficialmente oggi e benedette dal Patriarca Francesco alla presenza del neo ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, il governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro, in una mattinata che ha visto riempirsi la piazza di acqua salmastra a causa dei 95 cm di marea raggiunti intorno alle 8.
«I segni che iniziamo a vedere sono un risultato importante – ha detto il Patriarca ribadendo l’importanza di procedere nei prossimi anni all’opera di “impermeabilizzazione” dell’area marciana fino ai 110 cm – sia per quanto riguarda il Mose, sia per ciò che concerne la protezione per la Basilica, che rimane il cuore della chiesa che è in Venezia». «Vedere la Basilica all’asciutto grazie a queste mini barriere, nonché in prospettiva l’intera città salvata da quelle “maxi”, è un’emozione, un orgoglio. Sto e stiamo lavorando – ha dichiarato Salvini – affinché anche nei prossimi anni siano garantite manutenzione e gestione». Da parte del sindaco è stata invece ribadita la richiesta al governo, come d’altronde già fatto con quelli precedenti, di 150 milioni all’anno, in quanto nel 2024 finiranno le risorse derivanti dalla Legge speciale per Venezia. Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, che ha tenuto a sottolineare come per guardare al futuro servano continue risorse. «Vogliamo che i soldi pubblici si integrino con quelli che mettiamo noi», ha detto, rivolgendo un ringraziamento a tutti coloro che garantiscono ogni giorno l’apertura della cattedrale veneziana. Il proto di San Marco, l’architetto Mario Piana, ha ricordato invece come la Basilica – ora che sarà costantemente tutelata dal recinto in cristallo predisposto attorno al suo perimetro esterno – sarà prossimamente sottoposta ad ulteriori interventi, tra i quali quello relativo alla desalinizzazione dei rivestimenti di entrambi i lati del nartece nord, gravemente danneggiato dall’Aqua Granda del 2019.