«L’uomo non sia una macchina che deve solo fare prestazioni… La domenica non è solo il giorno del Signore, ma anche il giorno fatto per l’uomo, per il suo riposo».
È la cifra spirituale, nelle parole del Patriarca, della ritrovata Villa Maria Ausiliatrice. Oggi, lunedì 25 giugno, è proprio il giorno del re-incontro con la casa per ferie del Seminario patriarcale. Dopo poco meno di un anno di intensi lavori, l’edificio torna ampiamente riqualificato, pronto ad ospitare tante persone e gruppi per periodi vacanza a San Vito di Cadore.
La decisione di affrontare l’intervento non è stata facile, ha ricordato mons. Moraglia, intervenendo prima della benedizione e dell’ingresso ufficiale al termine del cantiere: «Quando si maneggiano soldi della Chiesa o si è disinvolti o si è cauti». Perciò un’attenta valutazione era più che opportuna.
La motivazione che ha spinto la Diocesi a sostenere la grande opera, costata più di due milioni di euro, è legata all’uso pastorale che se ne farà: «È un investimento – spiega il Patriarca – sia per il Seminario che per i gruppi dei formatori nei vari ambiti della pastorale, che hanno bisogno prima di tutto della molla della fede, ma poi anche di un contesto di strutture».
Due i criteri che sottostanno alla decisione di intraprendere i lavori: sostenibilità economica e significato pastorale. L’uno e l’altro, prosegue il Patriarca, vanno sempre tenuti presente.
Il sindaco di San Vito, Franco De Bon, accompagna la riflessione del Patriarca con quella di chi rappresenta la comunità e il territorio locali: «Abbiamo un obiettivo in comune: sapere accogliere gli ospiti che arrivano a San Vito. È mio impegno valorizzare questo territorio con i “prodotti” che può offrire: montagne, storia, cultura, turismo sostenibile e una frequentazione il più possibile spirituale e culturale. Il vostro lavoro è un esempio qualitativamente virtuoso con anche un apprezzabile riscontro economico per le casse del Comune. Grazie».
«Questi 11 mesi di lavoro – conclude mons. Moraglia – sono stati un piccolo miracolo umano, quel miracolo che il Signore si attende. Ma il vero grande miracolo è ciò che di buono il Signore saprà fare nella vita delle anime della comunità, anche grazie all’uso di questa casa». (con la collaborazione e le foto di Giovanni Carnio e Lorenzo Manzoni)