Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ricorda così la figura di Maria Vingiani, pioniera dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, deceduta nelle scorse ore a Mestre all’età di 98 anni:
“Per una provvidenziale coincidenza, Maria Vingiani si è spenta nelle ore in cui ricorreva l’annuale giornata del dialogo ebraico-cristiano ed ora si appresta a vivere in cielo la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, appena iniziata. E’ proprio vero che la morte, spesso, svela e sintetizza il valore e il significato più autentici e profondi della vita di una persona. Maria Vingiani ha speso la sua esistenza – lunga, intensa e sempre contraddistinta da umiltà e riservatezza – per favorire la conoscenza, la riconciliazione e il dialogo tra le differenti fedi, tradizioni e confessioni religiose. Molto vicina al Patriarca e poi Papa Roncalli, ebbe il coraggio e la tenacia di camminare lungo sentieri allora inesplorati e impensati ma tanto preziosi per crescere sempre più nella confidenza, laddove possibile nell’unità e soprattutto nell’incontro con l’Altro e gli altri. Grande protagonista dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso in Italia nonché fondatrice del Segretariato Attività Ecumeniche, la città e la Chiesa di Venezia – a cui è sempre rimasta legata – le devono essere riconoscenti anche per il particolare impegno civile e politico che la vide (negli anni ’50) giovane assessore alle Belle Arti tutta dedita, con strenua passione, a promuovere e tutelare dal degrado l’ingente patrimonio artistico della nostra unica Venezia. La sua testimonianza di vita rimanga per tutti noi come un pungolo ed un impulso a ricercare sempre il bene, la giustizia, la pace e l’unità sia all’interno della comunità ecclesiale e civile che tra le Chiese cristiane e le altre fedi religiose”.