«Noi siamo fatti di libertà e grazia»: lo sottolinea il Patriarca nell’omelia della Messa celebrata in San Marco, nella festa dell’Epifania.
La grazia, afferma il Patriarca, è ciò che Dio non fa mancare a nessuno: «Quando si dice che la fede è un dono si dice una cosa vera: la fede è un dono che Dio fa a tutti gli uomini. In questo senso, la stella dei Magi è simbolo della cura che Dio ha per ciascun uomo, anche per i più lontani, per chiamarli a sé».
La stella, segno del viaggio dei Magi e segno della festa dell’Epifania: «È l’insieme delle domande che Dio uscita nel cuore di ogni uomo».
Ma qui si apre lo spazio della libertà. E, come duemila anni fa, la grazia non è accolta là dove ci sarebbero tutte le premesse umane perché venisse accolta: «La grazia è accolta da uomini, i Magi, che venivano da lontano e non avevano conoscenza dell’Antico Testamento e dell’alleanza; ma cercavano il senso della vita e il senso delle cose. Avevano, cioè, tempo per Dio. E il tempo per Dio è la preghiera».
L’Epifania, insomma – conclude il Patriarca – ci fa scoprire che quella stella non è un fenomeno lontano nel tempo, ma è la grazia di Dio che ci accompagna anche oggi, tutti e ciascuno. Nella libertà di accoglierla.