«L’Eucaristia è l’atto escatologico in cui tempo ed eternità si toccano; per noi ciò avviene nel chiaroscuro della fede in attesa dell’incontro ultimo, nella visione, quando lo vedremo così come Egli è. Sì, l’Eucaristia è l’atto ecclesiale dopo il quale non rimane altro che la Sua venuta, l’incontro con Lui».
L’omelia che il Patriarca Francesco pronuncia, durante la Messa celebrata nel pomeriggio di domenica 3 giugno, solennità liturgica del Corpus Domini, è una densa meditazione sull’Eucaristia, che si conclude con la preghiera e l’auspicio «d’esser sempre una Chiesa “eucaristica”, in cui al centro sia sempre e solo Lui», perché «l’Eucaristia celebrata, adorata, vissuta e testimoniata costituisce il gesto oltre il quale la Chiesa non può andare, nell’attesa fiduciosa e vigilante del suo Signore».
Mons. Moraglia sceglie di sottolineare alcuni dei passaggi, di valore anche simbolico, con cui il Vangelo racconta la Cena in cui Gesù istituisce l’Eucaristia e la pone al centro della comunità.
E aggiunge: «L’unità generata dall’Eucaristia non è di tipo psicologico, culturale, razziale, politico. L’Eucaristia genera, infatti, l’unità sacramentale e mistica della Chiesa, il Christus totus come amava dire Agostino, ed è proprio la comunione nello Spirito che riunisce tutti i figli dispersi e lacerati dal peccato. L’Eucaristia ha in sé tale forza perché in essa è presente l’evento salvifico avvenuto “una volta per tutte”; sì, “una volta per tutte”».
La Pasqua del Signore «è così evento ultimo, definitivo, escatologico; il termine “escatologico” (escatologia) indica proprio tale definitività e compimento. La Pasqua è la vittoria definitiva sulla morte che è il frutto ultimo del peccato; Pasqua è la vittoria sulla morte, il trionfo sul peccato; Pasqua significa risurrezione e glorificazione dell’uomo e del mondo. E l’Eucaristia, sacramento della Pasqua di Cristo, contiene in sé ed esprime proprio tale vittoria; a Pasqua il tempo e lo spazio non sono più elementi che separano e dividono perché in Gesù risorto perdono tale carattere connesso oggi alle leggi fisiche dello spazio e del tempo. L’Eucaristia è il rendersi presente qui e ora del Cristo pasquale, il Crocifisso che ha vinto la morte; l’Eucaristia è l’evento definitivo della storia che contiene il Cristo risorto che noi incontriamo nella fede battesimale».
Al termine della liturgia il Patriarca Francesco ha guidato la processione eucaristica in Piazza San Marco (foto di Stefano Dionisi)