Domenica scorsa, 27 marzo, che nel tempo di Quaresima è detta “Laetare” (dalle prime parole dell’antifona di ingresso della Messa: “Rallegrati Gerusalemme”), la Chiesa di Venezia ha gioito per il dono di 10 nuovi ministri straordinari della Comunione, che hanno ricevuto il mandato dal Patriarca Francesco nel corso della celebrazione dei secondi vespri.
«L’Eucaristia genera e costituisce la Chiesa. È un mistero affidato, attraverso dei segni e dei gesti, alla Chiesa. Proprio questo gesto eucaristico chiede di essere assunto dalla spiritualità del battezzato. Oggi a voi viene affidata una missione ecclesiale, in particolare per coloro che non possono unirsi alla celebrazione liturgica, nei confronti nei quali voi oggi assumete un impegno. Non sarà un ministero che eserciterete a vostra discrezione, ma vi saranno un impegno e una fedeltà che dovrete verificare ogni giorno: “Ho esercitato oggi il mandato che mi è stato dato dalla Chiesa?”». Con queste parole il Patriarca Francesco si è inizialmente rivolto a coloro che stavano per ricevere il mandato come ministri straordinari della Comunione, subito dopo la proclamazione della lettura dei secondi vespri.
«Il ministro straordinario non è un assistente sociale, non accompagna psicologicamente chi non può uscire di casa, ma annuncia il Vangelo di Gesù morto e risorto. Spero che da oggi la partecipazione alla Messa diventi per voi un’esigenza, conoscendola e scomponendola in ogni sua parte dei riti liturgici, riscoprendo il momento del ringraziamento dell’Eucaristia».