«Dimorare in Cristo è la condizione della nostra azione. È Gesù stesso che ricorda che il fare dev’essere preceduto dallo stare di fronte a Lui. Essere familiari a Lui deve sempre deve precedere il fare».
Stare dinanzi a Lui significa pregare: è un richiamo al valore essenziale della preghiera, che vale per qualsiasi discepolo di Gesù. Ed è il messaggio di fondo che il Patriarca Francesco lascia alle religiose, riunitesi nella mattinata di sabato 7 settembre nella chiesa degli Scalzi a Venezia.
All’omelia mons. Moraglia ha sotolineato che «solo chi stabilmente abita con Dio dispone poi di un’azione umile, saggia, gioiosa. Perché essenziale è il legame fra la contemplazone e la nostra azione. L’azione evangelizzatrice, missionaria, di offerta di sé – secondo il carisma della famiglia religiosa cui si appartiene – dipende da come abbiamo pregato».
E la preghiera ha il suo culmine nell’Eucaristia, «che non un’invenzione dei teologi e neppure della Chiesa: è l’ultima cosa che Cristo ci ha dato e completa il nostro rapporto con Lui».
Prima della Messa, durante l’assemblea fra le religiose, era stata confermata suor Virginiana Dalla Palma come delegata dell’Usmi (Unione superiore maggiori) e insieme a lei le consigliere dell’Usmi stessa.