L’incontro con le Piccole Suore della Sacra Famiglia della Collaborazione altinate è iniziato, sabato mattina scorso, con una catechesi del Patriarca Francesco sul tema della vita consacrata.
«I voti sono qualcosa di gratuito, qualcosa che noi diamo al Signore senza chiedere nulla in cambio. Ecco allora che la vita religiosa – ha commentato mons. Moraglia – nasce da una gratuità che riproduce nella nostra vita l’amore gratuito di Dio. Signore, mi hai dato un corpo, un’intelligenza, una sensibilità: io Ti restituisco tutto, solo per Te». Ed è pertanto in quest’ottica che la verginità, l’obbedienza e la povertà divengono segno tangibile dell’appartenenza al Signore. «La persona consacrata è un valore al di là dell’età che ha, al di là del compito che svolge. L’esserci, l’esistere di una comunità che ha fatto una scelta di gratuità nei confronti del Signore è per gli altri un richiamo», ha continuato, spiegando come il suo compito consista nell’annunciare la propria scelta di vita, ovvero quella che pone Lui al centro.
Il Patriarca ha inoltre ricordato il passo di Giovanni in cui Gesù afferma di non essere solo poiché ha il Padre. «C’è Qualcuno – ha concluso – su cui noi dobbiamo riposare il nostro capo, anche nella vita religiosa, ed è il Signore Gesù. Il cuore della vita religiosa, dunque, consiste proprio nella preghiera, nel tempo dato a Lui».
Marta Gasparon