«La vita spirituale, la vita di fede inizia molto prima di quanto noi adulti pensiamo». Lo ha detto il Patriarca ai 170 bambini e ragazzi – e ai loro accompagnatori – che hanno partecipato, martedì 1° maggio, alla gita a San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso.
Mons. Moraglia ha presieduto la Messa nel santuario della Madonna della Salute e ha ricordato loro l’episodio di Gesù dodicenne che discute, nel tempio, con i sommi sacerdoti.
Perciò ai catechisti, ai genitori, ai sacerdoti presenti il Patriarca ha sottolineato che i chierichetti presenti, non lontani dai dodici anni, non possono essere considerati semplicemente come dei bambini che devono crescere. Gesù, alla loro età, ha detto alla Madonna che era lì, al tempio, ad occuparsi delle cose del Padre Suo.
«Alla vostra età – ha rimarcato il Patriarca, rivolto a chierichette e chierichetti – si può e si deve avere un rapporto personale e spirituale con il Signore. E i vostri genitori, educatori, catechisti e sacerdoti sono i primi responsabili di questo vostro rapporto con il Signore, che vi possono accompagnare a Lui».
Mons. Moraglia ha ricordato anche l’esempio dei tre bambini di Fatima: Lucia, Giacinta e Francesco, anch’essi tra i 7 e i 10 anni quando apparve loro la Madonna, un secolo fa. «A voi bambini e ragazzi – ha concluso il Patriarca – voglio lasciare questo pensiero: non devo aspettare di diventare grande per occuparmi delle cose di Dio. I bambini di Fatima, alla mia età, sono stati chiamati dalla Madonna a fare delle cose che i grandi non avrebbero saputo fare».