Un proposito di miglioramento personale, uno solo, ma realizzato bene. È il suggerimento del Patriarca per il tempo di Quaresima, il tempo per eccellenza della conversione.
È anche il tempo per eccellenza per la confessione: il Patriarca lo ricorda durante l’omelia della Messa celebrata domenica 21 mattina nella chiesa parrocchiale di Eraclea.
Eraclea è la prima di una serie di parrocchie e collaborazioni pastorali che mons. Moraglia visiterà informalmente, solo celebrando la Messa: un modo per riprendere e rinnovare la vicinanza del pastore in questo tempo in cui tutti siamo costretti alla distanza.
Al centro della riflessione a Eraclea, appunto, la conversione e la penitenza. «Oggi – afferma il Patriarca – ci viene ricordato che all’inizio della sua vita pubblica Gesù stesso è stato tentato. Ognuno di noi deve misurarsi con la tentazione, il male. E il male è molto pericoloso proprio quando una persona dice: io non mi confesso perché non faccio niente di male».
Ma questa è la dimostrazione che il male sopraffà come una cortina che oscura la consapevolezza, una cortina che va diradata, schiarita. Il modo migliore, prosegue il Patriarca Francesco, è allenarsi alla conversione.
Ma con metodo: «Ci si deve alzare dal confessionale con un proposito, uno solo, non tre; ma un proposito dettagliato nel come e nel quando, perché quando vogliamo crescere dobbiamo essere precisi». Così il cammino di conversione da fare durante la Quaresima porterà con sé risultato. (G.M.)