«Il Cristianesimo è il più grande realismo che esista, perché parte dal reale»: lo dice il card. Angelo Scola incontrando i ventinove sacerdoti e seminaristi veneziani, guidati dal Patriarca Francesco, nella tappa di giovedì 21 del pellegrinaggio a Milano.
Il tema della riflessione dell’ex Patriarca di Venezia, già Arcivescovo di Milano, è quello della pastorale culturale, cioè di quali siano gli elementi di fondo inculturare la proposta cristiana nella situazione contemporanea.
Il card. Scola ha precisato la nozione di cultura come nesso tra l’esperienza di fede vissuta da ciascuno e i temi su cui ognuno intende fare una ricerca sistematica e critica: “Bisogna diffidare da uno studio che non parte da un coinvolgimento effettivo con la realtà: un po’ come leggere 50 libri per farne un altro, che è una mentalità diffusa». E sterile, lascia intendere.
A suo giudizio, inoltre, la Tradizione è dimenticata: «Si cita qualche Padre della Chiesa, ma non ce n’è sotto una vera conoscenza diretta». Ci sono dei luoghi privilegiati per uno sviluppo della cultura, come la convivenza seminariale e l’università, favorevoli a generare spunti per intuizioni profonde.
Il mondo di oggi ci provoca molto, soprattutto sul piano etico (cultura gender, del sesso fluido…). Bisogna sapere trasformare questa provocazione in una provocazione benefica. E si torna alla radice: «Il Cristianesimo è il più grande realismo che esista, perché parte dal reale».