«Ecco, adesso sono a posto»: lo aveva detto, con semplicità e soddisfazione, don Carlo Massari lunedì scorso, nel tardo pomeriggio, dopo essersi comunicato e aver celebrato la Messa. Sarebbe stata l’ultima volta, perché di lì a poche ore la morte se lo sarebbe portato via, improvvisamente.
Ma don Carlo sapeva che, con la celebrazione dell’Eucaristia, era «a posto». È un episodio sottolineato dal Patriarca nell’omelia dei funerali del sacerdote, tornato al Padre nelle prime ore di martedì 13 aprile. «Un episodio che dice come vivesse la Messa e l’Eucaristia come momenti centrali, avvertiti come desiderio e necessità dell’anima».
Le esequie sono state celebrate stamattina, venerdì 16, nella chiesa della Madonna dell’Orto, a Venezia.
Il Patriarca, che ha presieduto la liturgia, ha ricordato la prima impressione avuta incontrando per la prima volta, anni fa, don Massari: «Mi colpì subito: riservato, signorile, genuinamente sacerdotale. E con il passare del tempo queste caratteristiche si sono riservate sempre più vere nel dirmi la persona di don Carlo».
Il Patriarca Francesco ricorda un altro tratto del presbitero veneziano defunto: «Un confratello che l’ha conosciuto bene riferisce che don Carlo ha sempre vissuto il suo sacerdozio con grande serenità, distaccato dalle cose. Sì, don Carlo era un prete che guardava all’essenziale, che ha saputo voler bene alla gente. Ha sempre avuto venerazione per il patriarca, per tutti i patriarchi che si sono succeduti nei suoi quasi 68 anni di sacerdozio. Questo è un segno di maturità ecclesiale, umana e sacerdotale».