I Vescovi del Veneto hanno inviato in queste ore alle comunità ecclesiali venete una lettera sulle possibilità di proporre iniziative ed attività estive, in modo serio e responsabile, in base alle disposizioni vigenti e ai protocolli di sicurezza della Regione Veneto a seguito dell’attuale pandemia da Covid-19.
“Vorremmo ripartire – scrivono i Vescovi – non con un desiderio acritico di normalità, tanto per ritornare a fare le cose di prima: ferite, dubbi, fatiche, inquietudini, che hanno segnato molti di noi, devono interpellarci e trovare nelle nostre comunità il luogo di una condivisione e rielaborazione fraterna. Questo vale anche per l’agire pastorale delle nostre parrocchie che ci auguriamo colgano l’opportunità di un autentico discernimento… Questo discernimento è importante anche per il tempo dell’estate che è ormai alle porte e che tradizionalmente è un periodo ricco di esperienze di formazione per tanti bambini, ragazzi, adolescenti e giovani: Gr.Est., Estate Ragazzi, Campi scout, campiscuola parrocchiali riempiono le agende estive delle parrocchie, dei movimenti e delle associazioni ecclesiali, segnando indelebilmente – come è accaduto per molti di noi – la crescita personale, le relazioni, la fede, le scelte per il futuro e la vocazione”.
“Vorremmo incoraggiarvi – prosegue la lettera – affinché, con attenzione e nell’osservanza dei protocolli, come comunità, presbiteri, operatori pastorali, membri dei Consigli Pastorali, educatori, possiate confrontarvi insieme e tentare delle umili proposte per offrire a bambini, ragazzi, adolescenti e giovani delle opportunità di incontro, preghiera, ascolto della Parola di Dio, condivisione, gioco,… facendo rete anche tra adulti e giovani, movimenti e associazioni presenti in parrocchia, ma anche cercando di creare alleanze con le altre agenzie educative del vostro territorio e con le amministrazioni locali. Come vescovi e come ciascuno di voi, abbiamo a cuore la crescita delle nuove generazioni e vorremmo esortare giovani e adulti a raccontare ai più piccoli con la propria vita, la bellezza della dedizione gratuita, del servizio disinteressato e appassionato, la gioia d’essere discepoli di Gesù nella Chiesa. Ai giovani che hanno compiuto i 18 anni e ai loro educatori vorremmo poi suggerire di inserirsi, con lo slancio e la fantasia che li contraddistinguono, nelle diverse iniziative caritative del territorio diocesano e parrocchiale”.
E, infine, i Vescovi veneti così concludono: “Gli Uffici di Pastorale dei Giovani delle nostre Diocesi, le Caritas diocesane e parrocchiali, presbiteri, educatori, giovani e adulti, tutti possiamo fare squadra per esplorare queste possibilità anche inedite e aiutarci a realizzare delle proposte nei prossimi mesi. Noi vi siamo accanto e confidiamo in voi”.