Un momento di laicità positiva: potrebbe essere la sintesi dell’incontro del Patriarca Francesco con gli insegnanti di religione cattolica della scuola statale e paritaria di ogni ordine e grado, compresa una rappresentanza della Fism, che si è tenuto al Centro Card. Urbani di Zelarino martedì 12 marzo.
Nel trattare il tema “Appartenenza ecclesiale e professionalità docente Irc” il Patriarca ha espresso stima, apprezzamento e sostegno ai docenti di religione auspicando che le nostre comunità ecclesiali riconoscano sempre più questo importante servizio. L’appuntamento è stato anche l’occasione per far emergere alcune testimonianze del lavoro e dei frutti che possono nascere in ambito scolastico.
Il Patriarca ha offerto una riflessione sul valore e sul significato dell’insegnamento della religione nella scuola pubblica e sull’impegno dei docenti che la insegnano, riconosciuto anche dallo Stato con l’imminente pubblicazione dei bandi per l’immissione in ruolo di buona parte degli insegnanti di religione.
Nel rispetto della libertà di coscienza di studentesse e studenti e della libertà d’insegnamento, un docente di religione – che non insegna le proprie opinioni – riceve un mandato, segno non di una neutralità che di fatto non esiste in nessun ambito culturale, ma di una laicità positiva, retta da un riferimento ideale, da un senso di appartenenza.
Proprio gli studenti hanno il diritto di incontrare a scuola una personalità che, suscitando interesse, diventi occasione, strada, per affrontare le grandi domande antropologiche che la realtà pone. È una privilegiata occasione per coltivare un sereno e leale spirito critico di fronte anche a quella “cancel culture” che vuole attaccare in particolar modo la cultura cristiana e la matrice greco-romana da cui nasce il nostro Occidente.
Il Patriarca ha più volte sottolineato che la dignità della persona, il tema della libertà e della coscienza nascono tutti nel terreno teologico, nello sforzo della ragione che si confronta col mistero di Dio.
Enrico Pavanello