«È un modo per restituire un po’ di ciò che ho ricevuto dall’Azione cattolica»: così Giovanni Millino spiega la disponibilità data a ricoprire l’incarico per il quale il Patriarca nei giorni scorsi l’ha chiamato: per un triennio presidente dell’Azione cattolica veneziana.
53 anni che compirà in aprile, Millino è da sempre parrocchiano del Sacro Cuore, a Mestre. Il suo rapporto con l’Azione cattolica inizia da ragazzino ed è un colpo di fulmine: «È stato – ricorda – ad un campo scuola in prima media. Ricordo dei volti, delle persone…: ho scoperto lì che esistevano anche altre parrocchie, oltre alla mia. E ho scoperto lì dei preti in gamba e dei laici in gamba per cui subito mi sono detto: mi piacerebbe diventare come loro».
Così inizia un percorso nell’associazione, che porta Giovanni a essere animatore prima di Acr, poi dei giovanissimi e dei giovani; diventa anche responsabile diocesano dell’Acr.
Poi, da grande, il coinvolgimento si riduce un po’: «Ma non voleva dire meno affetto o interesse: è che c’erano famiglia e professione a impegnare molto del mio tempo».
Sposato da 25 anni con Anna, che è pediatra a Treviso e con la quale ha cinque figli – oggi tra i 13 e i 25 anni – Giovanni è docente di greco e latino al liceo classico “Bruno Franchetti” di Mestre, dove è anche vice-preside. «Diciamo – riprende – che la noia è un’emozione che non conosco. Ma dopo anni strapieni devo riconoscere che oggi i figli probabilmente sono non meno impegnativi, ma almeno si muovono da soli, per cui ho recuperato un po’ di tempo. Perciò ho ripreso più intensamente l’impegno in Ac a livello diocesano». Fino all’attuale incarico che lo porta fino al 2027 a guidare l’associazione in Diocesi. (G.M.)
Giovanni Millino, nuovo presidente dell’Azione cattolica veneziana: «È un modo per restituire un po’ di ciò che ho avuto dall’Ac»
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