Franco Scantamburlo, diacono, uomo umile, sorridente, mite e fedele. La comunità di Carpenedo, l’ordine dei diaconi permanenti, i presbiteri della Diocesi si sono stretti attorno alla famiglia – la moglie Marisa, i figli Teresa e Matteo – Scantamburlo nella celebrazione delle esequie del diacono Franco, presiedute dal Patriarca Francesco nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio in Mestre.
La chiesa di Carpenedo, dove Franco Scantamburlo aveva prestato servizio per molti anni, è stata completamente riempita fino a quanto consentito dalle misure sanitarie. La celebrazione è iniziata con il saluto del parroco don Gianni Antoniazzi che ha ripercorso la vita di Franco e sottolineato l’importanza della sua presenza nella comunità, soprattutto nella cura delle relazioni e nella preparazione della liturgia quotidiana, un servizio vissuto insieme alla moglie Marisa.
«Siate pronti – ha esordito il Patriarca ricordando il monito evangelico – con la cintura ai fianchi e le lucerne attese, siate pronti con il vestito delle nozze perché non sapete quando verrà il Figlio dell’Uomo, siate pronti: così è stato anche per il carissimo diacono Franco che ci ha lasciato in brevissimo tempo». Il Patriarca ha infatti ricordato la presenza del diacono Scantamburlo alla recente due giorni di formazione e confronto per i diaconi permanenti della Diocesi, presso la casa degli Esercizi spirituali di Cavallino.
«La morte improvvisa, dal punto di vista umano – continua il Patriarca – lascia sempre un certo sgomento, ma di fronte alla bella figura di Franco possiamo dire che certamente il Signore lo aveva preparato all’incontro con Lui con il sorriso di sempre, sereno e mite». Il Patriarca Francesco ha poi rammentato che il cristianesimo è religione «della fede e della speranza nella Risurrezione: siamo discepoli del Risorto, Franco vive, e vive una pienezza di vita che prima non aveva!».
Al termine delle celebrazione, prima del rito del Commiato, anche don Danilo Barlese, a nome della famiglia, e il diacono Tiziano Scatto hanno voluto ricordare il sorriso e l’umiltà operosa di Franco Scantamburlo.
Marco Zane