Passaggio di testimone alla Fondazione “Giovanni Paolo I”, il polo didattico e pedagogico del Patriarcato di Venezia che opera in due plessi scolastici nella Riviera del Brenta, nel veneziano (a Mira e Oriago). È Carlo Pizzati il nuovo presidente (a sinistra sulla foto), succedendo a Roberto Scarpa, che continuerà a dedicarsi a Casa Famiglia “San Pio X” con maggiore attenzione.
Con questa nomina si conferma il trend di nominare laici al vertice di enti o realtà sociali afferenti alla Diocesi di Venezia. L’annuncio martedì scorso, 10 gennaio, a Mira. «Per me è stata un’esperienza entusiasmante – racconta Roberto Scarpa -, mi sono dedicato per sei anni in modo intenso, sono grato alle persone che ho incontrato perché con loro sono cresciuto molto a livello umano. È stata un’esperienza qualificante. Un servizio che ho vissuto in modo gratuito per la mia Chiesa. Certo, ci sono stati momenti difficili, penso ai due anni di Covid. Siamo riusciti a compiere un importante riassetto amministrativo. Ora la Diocesi può beneficiare di una Fondazione che può camminare con le sue gambe. E anche di questo sono grato a i tanti collaboratori».
Quale il punto di forza della Fondazione? Per Scarpa è il rapporto con il territorio: «Le scuole sono percepite come una risorsa. Mentre altre realtà chiudono sezioni, quest’anno ne abbiamo aperto una e si discute di aprirne un’altra il prossimo anno. Le scuole sono d’avanguardia e hanno vinto premi nazionali. Nella Riviera del Brenta abbiamo introdotto la robotica per primi come materia curricolare. Per questo le famiglie apprezzano l’offerta formativa delle scuole. Bisogna riconoscere alla preside Stefania Nicolli molti meriti, con lei abbiamo condiviso momenti di grande affinità per il nostro lavoro».
Carlo Pizzati, parrocchiano di San Nicolò di Mira, ha esperienza di direzione di una cooperativa sociale con 150 dipendenti a Padova. È sposato e con cinque figli.
«Svolgere questo servizio per me significa mettermi a disposizione della Diocesi e del Patriarca. Intanto il desiderio è quello di comprendere a fondo questo mondo, portando avanti il percorso della squadra precedente». In particolare Pizzati riconosce che «Tre elementi sono stati sviluppati con serietà: la qualità didattico-pedagogica, nella sostenibilità economica, conservando una diversità di offerte e di proposte. Un altro tassello importante è essere espressione di un territorio. Non si vede sempre quanto impegno c’è da parte di tutto il personale e gli operatori, ma anche delle parrocchie del territorio».
La fondazione in questo momento gestisce queste due plessi pedagogici. La San Pio X (a Mira) con infanzia e primaria, e la San Domenico Savio (a Oriago), con scuola primaria e secondaria. In totale la Fondazione ha una cinquantina di dipendenti, è in equilibrio economico. La Fondazione negli ultimi anni ha fatto impiotanti interventi sulle strutture: «L’obiettivo fondamentale dei prossimi anni – chiarisce Pizzati – è crescere per rafforzare qualità e offerta didattica».
Marco Zane