Come già anticipato nei giorni scorsi, non sarà possibile, nel giorno della Festa, accendere candele votive nella Basilica della Salute, al fine di evitare assembramenti di fedeli che possano costituire un rischio. Tuttavia il Patriarcato di Venezia ha deciso di consentire la possibilità di offrire in dono i ceri, conservando la tradizione e aprendola alla possibilità di diventare gesto di carità.
Lungo il percorso che i fedeli percorreranno, all’interno della Basilica della Salute, si troveranno dei cassoni di legno o delle ceste (contrassegnate con il manifesto allegato dove, tra l’altro, i fedeli troveranno un codice QR dal quale ottenere informazioni): le candele votive depositate in questi contenitori saranno rivendute alle cererie e il ricavato della cera rifusa sarà versato sul conto del Fondo S. Nicolò, strumento della Diocesi per aiutare la famiglie in difficoltà.
L’epidemia causata da virus Covid-19, dopo l’emergenza sanitaria, sta infatti manifestando la gravissima crisi economica e sociale che interessa, purtroppo, un numero sempre maggiore di famiglie con quella che possiamo definire una «pandemia sociale».
Per queste ragioni, già da questa primavera, il Patriarca Francesco ha promosso la costituzione del “Fondo San Nicolò. Per la solidarietà alle famiglie in tempo di Covid-19”, per manifestare la prossimità della comunità ecclesiale veneziana e offrire un primo soccorso a quelle famiglie che, a causa della epidemia in atto, hanno perso ogni forma di sostentamento con la riduzione drastica delle possibilità lavorative.
Trovate tutte le informazioni sul fondo sulla sezione apposita del sito del Patriarcato di Venezia: http://www.patriarcatovenezia.it/fsn/