Continua il percorso per rendere pienamente operativa la Fondazione per le comunità energetiche rinnovabili fondata dal Patriarcato di Venezia.
Dopo la formale costituzione con atto notarile della “Fondazione patriarcale energia rinnovabile”, avvenuta lo scorso 5 marzo, ora è giunto il momento di metterla in grado di operare efficacemente per svolgere il compito di facilitare la messa in rete degli impianti esistenti e di nuovi impianti di autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Il 20 maggio si è riunito per la prima volta il Consiglio di amministrazione presieduto dall’avvocato Andrea Bodi. Con lui fanno parte dell’organo anche l’avvocato Francesco Foltran, vicepresidente della fondazione, e il commercialista Franco Olivetti. Il Patriarca ha provveduto anche a nominare il revisore legale nella persona dell’avvocato Davide Moretti.
«È stata l’occasione – precisa Andrea Bodi – per individuare, in base alle competenze di ciascuno, cosa possiamo fare all’interno della Fondazione. Questo è un Cda che lavorerà insieme, in sinergia». Compiuti i primi atti dovuti per la piena operatività, il Consiglio di amministrazione è già al lavoro per individuare e selezionare i partner tecnici e commerciali ai quali saranno affidati i vari aspetti amministrativi e gestionali della CER diocesana.
Vi è molta attesa tra le parrocchie della Diocesi per poter partecipare a questo progetto che oltre ai risvolti energetici presenta anche un marcato profilo solidaristico avendo come scopo quello di crescere nella produzione di energia rinnovabile ma, anche, quello di essere motore per l’efficientamento energetico degli immobili ecclesiastici e fornire un aiuto energetico a nuclei familiari e istituzioni – in primis le scuole paritarie dell’infanzia – che si trovano in situazione di marginalità o vera e propria difficoltà economica.
I consiglieri hanno registrato e fatto il punto anche sul grande interesse che la comunità energetica diocesana sta incontrando in soggetti produttivi presenti nel territorio e nelle istituzioni. A breve verrà anche costituita una segreteria della Fondazione, cui ci si potrà rivolgere per chiedere informazioni e valutare la possibilità di realizzare una Cer o di iscriversi. «Uno degli obiettivi – conclude l’avvocato Bodi – è intanto far conoscere l’esistenza della Fondazione, i suoi obiettivi e le modalità con cui può operare».
Infine, si è individuata nell’area di Mestre e Marghera la prima zona della Diocesi sulla quale la Fondazione diocesana sarà concretamente impegnata per la promozione e la messa in funzione di una comunità energetica. (GV)