«Accettiamo questa situazione per vivere meglio la nostra realtà di cittadini e di cristiani. Questi limiti, a volte, ci aiutano a ripensare a certe cose cui eravamo abituati e che abbiamo dato per scontato».
Lo rileva il Patriarca Francesco, poco prima dell’inizio della Messa presieduta nella basilica della Salute e da poco terminata.
Una liturgia celebrata a porte chiuse e trasmessa in diretta dalla pagina Facebook di Gente Veneta, per via delle note limitazioni legate all’emergenza Coronavirus.
«Per noi cristiani la comunità, l’eucaristia, lo stare insieme oggi vengono fermati», sottolinea mons. Moraglia: «Vengono fermati giustamente per una precauzione che si può e si deve capire; ma allo stesso tempo auspichiamo che le cose cambino velocemente. Ancora allo stesso tempo siamo chiamati a fare un esame di coscienza all’inizio della Quaresima, come comunità, come pastori, come fedeli».
Il Patriarca ha ringraziato il presidente del Veneto, Luca Zaia, «che ho sentito anche stamattina e che so stare cercando di fare il possibile perché l’ordinanza in Veneto possa aprire, anche limitatamente, al culto».
Infine, ancora una riflessione, rivolta alla comunità tutta: «Ai cittadini dico: è nei momenti difficili che si vede la qualità di una società e di una comunità. Come per l’acqua alta è stato dato un segno bello al mondo intero e anche noi veneziani ci siamo dati reciprocamente un bel segno, credo che anche questa situazione ci vedrà concordi e più capaci di guardare all’essenziale ed essere, nella serenità, anche responsabili degli stili di vita che teniamo».