Iscrizioni chiuse con 400 partecipanti. «Per la maggior parte saliranno sui nostri voli, mentre qualcuno organizzerà il viaggio in autonomia. I gruppi più numerosi? Vengono da San Marco Evangelista, a Mestre, Mira e Gazzera».
Don Riccardo Redigolo, incaricato per la Pastorale giovanile e dei ragazzi della diocesi di Venezia, fa il punto della situazione in vista di un evento – la Giornata mondiale della gioventù – che manca ormai da qualche anno, causa Covid. «Questo vuol dire – dice don Redigolo – che alcune fasce di età non hanno mai vissuto quest’avventura. Il nostro sforzo consiste nell’aiutare a comprendere che si tratta di un’esperienza di Chiesa, e non di una vacanza, da affrontare con spirito di adattamento». Lo supporta un gruppo di giovani volontari che offrono il loro servizio ad ampio raggio: «Chi mi aiuta con le agenzie per la gestione dei voli, chi si occupa della comunicazione sui social». Dove si raccolgono, tra l’altro, le diverse esperienze di autofinanziamento: si va dalla vendita di oggetti o dolci, alle feste di Carnevale o di Pasqua e concerti.
L’équipe, nel suo complesso, cura anche i contatti con parrocchie o collaborazioni: non solo la newsletter mensile, ma anche visite sul posto per uno scambio di idee. E qui c’è l’impronta di don Redigolo, che ci tiene molto a raccogliere tra i giovani impressioni, critiche e proposte: «Spesso vado nelle parrocchie per vedere cosa si muove. Tre settimane fa, invece, abbiamo tenuto un incontro diocesano con i ragazzi – anche giovani non iscritti alla Gmg – nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata, a Mestre; la formula era semplice: Messa, pranzo assieme e alcune testimonianze sul senso del servizio da parte di alcuni giovani volontari nel carcere femminile della Giudecca».
Le impressioni generali legate a questi incontri? «Tanta curiosità, entusiasmo e bella partecipazione». Ed anche desiderio di essere rassicurati su dove, ad esempio, si alloggerà. «Ma non lo sappiamo ancora». Del resto non è semplice far quadrare tutto, anche perché ci sono tre livelli di organizzazione da mettere d’accordo: diocesano, triveneto e nazionale.
Da parte dei ragazzi intanto, non sono mancate le domande. «Trattandosi di giovani prevalentemente di 17-18 anni, ma qualcuno anche di 16, ci hanno chiesto che cosa voglia dire questo evento. Perché lo si organizza e che cos’è veramente la Chiesa».
Lisbona ospiterà i giovani dall’1 al 6 agosto. Un appuntamento preparato grazie ad un percorso avviato ormai da mesi e tappe legate tra loro da un filo rosso: la buona fretta di Maria che si reca in visita dalla cugina Elisabetta. In questo orizzonte si sono tenuti i tradizionali appuntamenti della Salute (a novembre 2022) e della Via Crucis (venerdì 7 a Caorle). Poi ci sarà la veglia di Pentecoste, il 27 maggio, nella cattedrale di San Marco. E ancora, due “incontri tecnici”: il 7 maggio nella parrocchia di San Salvador, dove sosterà la statua della Vergine di Fatima, con affidamento della Gmg; e il 27 giugno al centro Urbani di Zelarino.
Poco prima, il 17 giugno, si terrà invece un raduno a Padova – “Sulle orme di Sant’Antonio” – nella cattedrale di Santa Maria Assunta. Saranno presenti i vescovi delle diocesi del Triveneto. Da lì ci si sposterà poi a piedi fino alla Basilica di Sant’Antonio. Prove generali di pellegrinaggio, in vista di quello mondiale nella città natale del Santo.
Giovanni Carnio