Con la fine del 2021 è terminato il percorso di sostegno economico di 30 giovani studenti delle scuole di formazione professionale avviato dalla Caritas diocesana di Venezia. Un’iniziativa che ha permesso di continuare a garantire l’accesso all’istruzione agli studenti per potersi inserire nel mondo del lavoro, in un periodo di profonde difficoltà economiche generate dalla pandemia da Covid-19. Insieme, è stato un significativo sostegno economico a una trentina di famiglie provate dalla pandemia.
L’attività si è svolta da aprile a dicembre 2021, con il supporto di partner come Acli-Enaip Veneto e la fondazione Engim, parte dell’Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo. Gli enti di formazione hanno selezionato i 30 giovani maggiorenni da supportare; di questi 22 erano ancora studenti, mentre 8 diplomati e pronti a svolgere un tirocinio professionalizzante in azienda.
Il progetto è stato ideato in piena pandemia verso la fine del 2020 e rientra fra le linee guida programmatiche dell’accordo “Aiutare chi aiuta: un sostegno alle nuove fragilità” che vede coinvolta la Caritas Italiana e Intesa Sanpaolo. Proprio per l’attenzione verso il tessuto sociale in maggiore sofferenza nella crisi economica scaturita dalla pandemia, l’iniziativa è stata uno dei 22 progetti diocesani selezionati a livello nazionale per essere finanziati, ricevendo 100.000 euro dall’istituto bancario e 20.000 euro dal Patriarcato di Venezia.
«I ragazzi sono stati individuati dagli enti di formazione che ne conoscevano le storie e le situazioni personali» racconta Marco Caccin, della Caritas diocesana di Venezia. «Volevamo che l’aiuto economico rivolto alla persona in qualche modo potesse portare serenità anche all’interno delle famiglie, che hanno sopportato il carico e il peso delle difficoltà causate dalla pandemia, dalla perdita del lavoro alla didattica a distanza».
Il metodo di selezione degli studenti che hanno ricevuto il sostegno non si è quindi basato solo sul merito e sul percorso scolastico, ma ha tenuto conto anche della condizione famigliare delle persone, che soprattutto a Venezia ha subito uno sconvolgimento con il crollo dell’occupazione nel settore turistico e dell’indotto causato dalle difficoltà subite dallo stop forzato delle normali attività economiche della città.
Il contributo economico è stato erogato nella forma di borse di studio del valore di 2500 euro a studente per chi era ancora impegnato in formazione e di 3000 euro per chi doveva intraprendere un’attività di stage. Le cifre sono state corrisposte in due rate direttamente dalla Caritas Italiana e i fondi, affidati direttamente agli studenti, sono stati utilizzati per coprire i costi della formazione e del tirocinio, attraverso il controllo e la verifica degli enti partner.
«Il sostegno è stato pratico» aggiunge Marco Caccin «ma la volontà è che il contributo avesse anche una funzione di supporto psicologico per motivare gli studenti a non arrendersi e a finire il proprio percorso di studi così da avvicinarsi il più possibile al lavoro, ritrovando serenità». Un supporto che ha avuto riflessi positivi anche sulle famiglie di origine, sostenute nell’investimento per la formazione e il futuro dei figli. La missione della Caritas diocesana di Venezia nel 2022 continua con altri progetti verso i più bisognosi, ma non si esclude che, se necessario, l’iniziativa possa avere un seguito nei prossimi anni.
Massimiliano Moschin