«Trovo bello che sia stato possibile celebrare oggi insieme il Natale in questo luogo, che è una delle realtà più importanti per la carità nella nostra diocesi. La mensa-dormitorio “Papa Francesco” è una realtà importante, all’interno di un insieme di sforzi e di strutture della Caritas del Patriarcato».
Il Patriarca Francesco, ieri pomeriggio, ha celebrato la Santa Messa di Natale presso la mensa-dormitorio “Papa Francesco” di Marghera.
«Trovo bello -continuava il Patriarca nella sua omelia – celebrare in questo luogo con voi, una casa che non è fatta solo di muri: qui potete trovare un luogo di riparo e un pasto caldo; ma questo luogo è fatto anche da voi, dai volontari e dagli operatori, che vi vogliono bene. Voi siete importanti per noi e per i vostri volontari. Un luogo bello, fatto di persone».
Durante la celebrazione della Santa Messa il Patriarca si è rivolto direttamente agli ospiti della casa, che hanno vissuto la celebrazione insieme ai volontari e agli operatori della Caritas: «Siamo qui per celebrare il Santo Natale: perché ci siamo anche noi di Marghera del dormitorio Papa Francesco! Vedo con gioia che avete conservato la statua di San Giuseppe, sotto la cui protezione abbiamo affidato questo dormitorio. San Giuseppe era con Maria e Gesù al freddo nella piccola stalla di Betlemme».
Un riferimento finale nella sua omelia il Patriarca lo ha dedicato all’importanza della preghiera: «Ora vorrei lasciarvi un pensiero: quante volte nella giornata parlate con voi stessi, perché la gente non ci sta ad ascoltare, la gente ci evita perché ha fretta. Quando dialogate con qualcuno gli raccontate alcune cose o gli aprite il vostro cuore. La preghiera che cos’è: è parlare di noi a Gesù. Possiamo dire al Signore tutto: anche quando abbiamo mal di schiena o quando il cibo non ci piace. Sentiamoci sempre sotto lo sguardo di Gesù. Non solo a Natale, tutto l’anno, anche ad agosto quando Marghera sembra deserta. Abituiamoci ogni giorno a parlare con Gesù, anche a partire dalle cose semplici o dai nostri stati d’animo. Il Natale è una volta l’anno, ma il rapporto con Gesù è un qualcosa che avviene tutto l’anno, a partire da tutto quello che viviamo».