Le apparizioni di Fatima uniscono una dimensione mistica e una dimensione profetica. Lo ha sottolineato giovedì 21 settembre suor Angela Coelho, postulatrice nel processo di canonizzazione di Francesco e Giacinta, e vice-postulatrice nella causa di suor Lucia, i tre Pastorelli cui, un secolo fa, la Madonna apparve e parlò (nella foto la preghiera sulla tomba dei tre Pastorelli).
Suor Angela Coelho ha parlato ai 36 fra sacerdoti e seminaristi della diocesi di Venezia, guidati dal Patriarca Francesco, che stanno in questi giorni vivendo un pellegrinaggio in Portogallo, con lunga e intensa tappa Fatima, in occasione del centenario delle apparizioni.
La religiosa ha rimarcato la presenza sincronica della dimensione mistica, cioè il fatto che la luce che la Madonna portava era la luce di Dio, e di quella profetica, il fatto che Dio si coinvolge nella Storia e, a sua volta, coinvolge noi nella Storia.
La spiritualità di suor Lucia, la pastorella cui apparve la Vergine, ha un forte radicamento teologale (e coinvolge Fede, Speranza e Carità). Perciò, contro la tentazione di abbandonare di fronte alle difficoltà, specialmente in famiglia, suor Lucia ha sempre reagito guardando al suo primo “sì” alla Madonna, quel 13 maggio di cent’anni fa.
Lucia ha inoltre sempre distinto chiaramente il suo ruolo di veggente (il cui compito è riferire le cose rivelate) da quello della Chiesa, cui spetta interpretare i fatti. Il vero martire è chi, come Gesù, muore per la verità, perdonando. Pregare, per i peccatori, significa allora collocare amore dove amore non c’è. Le conversioni nascono dal far sentire le persone amate da Dio: solo per un amore più grande si lascia un amore più piccolo. L’ascesi serve così a purificare la volontà…
Nel pomeriggio di giovedì 21 i pellegrini veneziani hanno anche fatto visita all’esposizione “Fatima Luce e Pace”, sempre nell’area del Santuario. Tra i vari tesori esposti, frutto di numerose donazioni anche in occasione del pellegrinaggio nel mondo della statua della Madonna di Fatima, c’è la preziosa corona che, il 13 dei mesi da maggio a ottobre e nelle feste dell’Assunta e dell’Immacolata, adorna il capo della statua originale, che è portata in processione. La corona ha incastonato il proiettile dell’attentato a Giovanni Paolo II, nel 1981. Dopo la visita all’esposizione, come mostra la foto, si è tenuto un breve incontro/saluto con il Rettore del Santuario.
Nella mattinata di venerdì 22, infine, durante la Messa celebrata in particolare per tutti gli italiani presenti a Fatima (foto qui sotto), il Patriarca ha ribadito che al centro di Fatima c’è la Trinità. E che da Fatima giunge anche con forza il messaggio che bisogna prendere sul serio la confessione sacramentale e l’Eucaristia.
(Con la collaborazione e le foto di Giovanni Carnio)