«L’arte, quale racconto della condizione umana e denuncia della sua continua drammaticità, appare come un monito permanente e ineludibile contro la forza, la violenza, la guerra». Lo sottolinea Franco Posocco, Guardian Grando della Scuola di Grande di San Rocco, a Venezia.
L’occasione è l’esposizione “Tintoretto-Pombo, Maternità e Passione”, che viene inaugurata venerdì 10 maggio alle ore 17 e poi resta aperta al pubblico dall’11 maggio al 20 agosto.
La mostra, a cura di Sandro Orlandi Stagl e Frederick Ilchman, è allestita nella sala terrena della Scuola Grande, così da mettere in dialogo i capolavori del Tintoretto affiancandoli a sette opere dell’artista spagnolo, che ha già esposto a San Rocco.
Le opere di Pombo sono dedicata ad alcuni capolavori del maestro del Rinascimento, che rappresnetano la vita terrena di Maria: Annunciazione, Fuga in Egitto, Strage degli Innocenti, Maria in meditazione, Maria Egiziaca, Crocifissione, Assunzione.
Un omaggio universale alla femminilità, alla donna come madre, creatura e creatrice, che trova nella figura della Madonna il suo archetipo.
Nel catalogo che accompagna l’esposizione anche un’introduzione del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: «Quando tramite la bellezza, in ogni sua forma – vi si legge – e grazie al genio dell’artista ci si accosta ai drammatici temi della maternità, della dignità della donna, della difesa dei più piccoli e deboli o si contempla il prodigio della vita, si avverte che vibrano le “corde” più intime e vere della nostra umanità. Nello stesso tempo percepiamo come di fronte al grande e sacro dono della vita – sacro in senso religioso per chi crede, ma anche in senso laico per chi non crede – appaia forte e talora terribile l’intreccio fra libertà e responsabilità dell’uomo (lo vediamo nelle scelte personali ma anche negli atti politici e sociali che ne derivano) e quanto sia ancora lunga e difficoltosa la strada che garantisca e renda finalmente giustizia, pace e vita per tutti».
Conclude il Patriarca: «Lo sguardo potente dell’arte di ogni tempo che suscita e dà forma estetica al bene e al vero sia anche per noi, oggi, salutare “scossa” e nuova “presa di coscienza” per un impegno culturale e civile a favore del bene comune che comincia col riconoscere, custodire e valorizzare il bene assolutamente primario della vita, iniziando da quella umana, così come richiede una “ecologia” che sia realmente integrale.
Parole in sintonia con il testo del Guardian Grando Posocco: «Jorge Pombo, con Jacopo Tintoretto, ci ricorda che il significato dell’arte non è solo quello della bellezza e dell’armonia, ma anche quello dell’ammonimento e della (com)passione, cioè della comunione e condivisione dei sentimenti, in coerenza con quell’umanesimo che Venezia vuole ancora rappresentare e testimoniare attraverso la pratica della concordia e della tolleranza».