Per il 38° anno l’Associazione Culturale Padus-Araxes con sede a Venezia (Dorsoduro) celebra con successo la chiusura dell’edizione 2024 del corso estivo di lingua e cultura armena, organizzato in collaborazione con lo Studium Generale Marcianum Fondazione di Venezia.
Quest’anno 39 corsisti provenienti da Armenia, Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Russia, Spagna/Catalogna, Scozia, Svizzera, Turchia e Stati Uniti d’America hanno deciso di trascorrere tre settimane di studio e cultura a Venezia. Non casuale è la scelta della città lagunare come posto privilegiato per ospitare giovani e non provenienti da diversi paesi del Mediterraneo, dell’Europa, delle Americhe e dell’Asia, in cui comunità armene della Diaspora hanno fondato una loro seconda patria.
Pur rifacendosi al VII secolo, ai tempi della costruzione della Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello da parte dell’esarca armeno-bizantino di Ravenna Isacco, il legame tra gli Armeni, Venezia e la Serenissima si consolidò nel tardo medioevo e nella prima età moderna grazie agli scambi commerciali tra la Repubblica, il Regno armeno di Cilicia, la Crimea e Tana.
La simbiosi armeno-veneziana ebbe poi il suo massimo apice nei secoli XVII e XVIII prima con la potente famiglia degli Sceriman, mercanti di Nuova Giulfa in Persia, i quali contribuirono al sostegno economico della Serenissima, e successivamente con l’Abate Mechitar il quale, su concessione del Senato veneziano, s’insediò nell’isola di San Lazzaro in laguna, intrecciando le proprie sorti e quelle della sua congregazione di monaci alle sorti della Regina dell’Adriatico.
Le lezioni, che si svolgono dal lunedì al sabato per un totale di 65 ore curriculari, hanno luogo nella cornice del Seminario Patriarcale di Venezia alla Salute, mentre le attività pomeridiane extra-curriculari si tengono nel patronato salesiano Leone XIII, une delle residenze dove corsisti e corpo docente sono ospitati. Quest’ultimo include, oltre al Direttore del Corso, mons. Levon Zekiyan, Arcieparca degli Armeni di Costantinopoli e Turchia, la vicedirettrice Benedetta Contin (Italia/Austria), Karin Akal (Turchia), Artsvi Bakhchinyan (Armenia), Aram Ipekdjian (Italia/Austria), Tamar Mangasaryan (Turchia), Raffi Setian (USA), Sossi Soussanian (Ungheria), Rosine Tachdjian Atamian (Francia).
Il corso si sviluppa su quattro livelli, dal primo rivolto ai principianti assoluti fino all’ultimo dedicato a parlanti madrelingua, in cui rientrano anche insegnanti delle scuole primarie e secondarie armene di Istanbul. Il corso, che ha celebrato quest’anno la sua XXXVIII edizione, vanta la partecipazione di circa 1500 studenti provenienti da 38 paesi diversi e appartenenti a quaranta etnie diverse.
Per i numerosi partecipanti, che ogni agosto dal 1986 trascorrono tre settimane a Venezia con l’intento d’apprendere la lingua armena, Venezia rappresenta perciò non solo il luogo privilegiato di disvelamento e rivelazione della propria memoria storica, ma anche uno spazio emotivo in cui si rinnova e perpetua il singolare incontro tra Oriente ed Occidente grazie all’atmosfera unica che il corso estivo riesce a creare.
Tra le attività pomeridiane e serali, aperte anche alla cittadinanza veneziana, di interesse e rilevanza culturale sono stati due concerti di musica tradizionale e spirituale armena, tenuti dal M° Alessandro Ferrarese, dal M° Aram Ipekdjian e da Burag Mesropian, nella chiesa dei Ss. Apostoli a Cannaregio il 7 agosto e nella chiesa di san Trovaso a Dorsoduro l’8 agosto, col patrocinio dell’Archivio Vittorio Cini e dell’ispiratore dell’Archivio medesimo, il principe Giovanni Alliata di Montereale. I corsisti hanno inoltre potuto partecipare ad una lezione sull’identità armena e le sfide presenti tenuta dall’armeno-veneziano-costantinopolitano Boghos L. Zekiyan e alla presentazione della prima guida turistica della Diaspora armena redatta da Ruben Kulaksezian (Little Armenias, 2023) presso il Patronato Leone XIII il 6 agosto.
Tra le attività extra-curriculari più amate ed apprezzate si enumerano la visita alla ricerca delle tracce armene in città, tenuta da Evelyn Korsch, la divina Liturgia presso l’antica chiesa della Santa Croce a San Marco, celebrata dall’arcivescovo Zekiyan, la visita guidata al monastero di San Lazzaro ed infine la festa dell’Assunta con la benedizione dell’uva, celebrata dai padri Mechitaristi all’Isola di San Lazzaro.