«Quante lezioni durissime, prima di imparare!». Gian Antonio Stella conclude così la sua introduzione al nuovo libro di Gianpietro Zucchetta “Venezia e il Fuoco”, storia di come Venezia, da 1600 anni in qua, cioè dalla sua leggendaria fondazione, abbia sempre dovuto fare i conti con la paura e i disastri causati dagli incendi.
Una città fragile perché sull’acqua, fragile perché l’enorme quantità di legno che ne costituisce l’ossatura è da sempre facilmente preda del fuoco. Il volume, edito da lineadacqua edizioni, comprende la storia delle macchine idrauliche antincendio, la legislazione veneziana per gli incendi e gli aspetti assicurativi.
Ed è anche per questo che il Collegio Ingegneri di Venezia ha contribuito in modo convinto e concreto alla sua pubblicazione e lo presenta all’assemblea che si terrà la mattina di sabato 12 settembre al Centro Cardinal Urbani di Zelarino.
Si tratta dell’Assemblea già programmata per marzo scorso, che ora può finalmente aver luogo in presenza, nel rispetto delle norme di sicurezza Covid-19. L’ingegneria veneziana che fa cultura si ritrova non più online in streaming, ma dal vivo per proporre due momenti di rilievo e rinnovare i propri organi.
L’appuntamento è un momento importante nella vita associativa del Collegio in quanto prevede il rinnovo delle cariche sociali e quindi la rendicontazione del mandato in scadenza. Per il Presidente ing. Maurizio Pozzato si tratta della chiusura di due mandati consecutivi.
Il secondo momento riguarda la tradizione ingegneristica veneziana e consiste nella cerimonia di premiazione con l’Osella d’oro, di conio del Collegio Ingegneri, dei colleghi che hanno raggiunto i 50 anni dalla laurea.
L’Osella d’oro sarà consegnata a Tonino Beccegato, Giuseppe Andrea, Giampietro Gavagnin, Pierdomenico Gnes, Franco Pianon, Lorenzo Salmaso, Diego Sartorello Piercarlo Signorelli e alla famiglia di Roberto Bontempelli, scomparso di recente, proprio nel periodo di sospensione forzata delle attività.
Il Presidente uscente, l’ing. Pozzato ripercorre gli anni trascorsi alla guida del Collegio riportando con soddisfazione alcuni numeri: «All’inizio del primo mandato gli iscritti al Collegio erano circa 1250, con il passare degli anni ed in un momento in cui l’associazionismo volontario è stato in sofferenza, il numero si è mantenuto intorno a 1300 unità, per assistere in questi ultimi due anni ad una crescita che ha portato oggi a superare le 1400 unità».
Gli eventi hanno raggiunto nel 2018 una media di quasi uno alla settimana, suddivisi in visite tecniche, convegni o seminari, eventi culturali in genere: «Questi – spiega Pozzato – hanno riguardato sia i temi di carattere tecnico nei più svariati campi di interesse dell’ingegneria moderna, ma soprattutto i grandi temi di interesse del nostro territorio, quali ad esempio subsidenza ed eustatismo, morfologia lagunare, Mose, cambiamenti climatici».
In funzione dei temi affrontati e delle specifiche competenze il Collegio Ingegneri Venezia ha coinvolto tutte le istituzioni e gli enti interessati, il Comune di Venezia, il Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto, le Università di Venezia Ca’ Foscari e Iuav, l’Università di Padova, l’Ispra, L’Istituto Veneto di Lettere Scienze ed Arti, l’Ateneo Veneto, il Cnr, il Corila, l’Associazione Idrotecnica Italiana. Sempre ottima la collaborazione con l’Ordine Ingegneri Venezia le cui sinergie consentono di dare ancora più valore alle proposte culturali e scientifiche.
Tra le iniziative di punta del Collegio Ingegneri Venezia c’è la rivalutazione di figure storiche degli ingegneri, in particolare Ferdinando Forlati, artefice della crescita di restauro e ristrutturazione nel corso del ‘900, al quale il Collegio ha dedicato una pubblicazione. Anche Eugenio Miozzi, che con la sua opera ha dato un decisivo impulso alla trasformazione di Venezia in città “moderna”, al quale è stato dedicato un importante convegno partecipato da diverse centinaia di ingegneri.