Fare memoria di una serie di attività di particolare rilievo in campo culturale ed educativo che animarono Venezia tra gli anni Sessanta e Settanta.
È l’esigenza da cui nasce il libro “Venezia 1968-2023. Tra innovazione culturale, regressione civile e riscatto sociale” (il Mulino 2023) a cura di Francesco Leoncini.
Il volume, pubblicato nei mesi scorsi, verrà presentato giovedì 16 gennaio alle ore 17.30 presso la Libreria Coop in Piazza Ferretto a Mestre.
L’intento – spiega il curatore, storico e slavista, già docente a Ca’ Foscari – è di rilanciare una coscienza critica nei confronti dell’attuale modello di sviluppo economico dell’area veneziana, asservita a una monocultura turistica che ha estromesso abitanti e servizi. Questo mentre Mestre e Marghera, prive di una adeguata politica urbanistica, appaiono sempre più di incerta identità e futuro.
Alcuni interventi prefigurano una rinnovata dimensione della città, nel contesto lagunare e in relazione alla Terraferma, con maggiore consapevolezza dei molteplici apporti che la sua originale collocazione ambientale può rendere possibile.
Nel volume sono pubblicati saggi di Maria José Amato, Renato Bocchi, Giancarlo Cavinato, Maurizio Cermel, Ahmed Daoud, Marco Da Ponte, Gerolamo Fazzini, Laura Fregolent, Anna Lombardo, Francesco e Paolo Leoncini, Paolo Riccardo Oliva, Rolf Petri, Emanuele Rizzuto, Giacomo-Maria Salerno, Dania Scarfalloto Girard, Paolo Steffinlongo, Maria Rosa Sunseri e anche l’ultimo di Giuseppe Goisis, l’ultimo scritto prima delal prematura scomparsa del filosofo veneziano.