Nuovo museo? No, meglio raccontarlo. Da molti anni, infatti, si parla di un possibile Parco Archeologico per la Laguna Nord.
Il fine è valorizzare la grande ricchezza archeologica delle isole e delle barene intorno a Torcello, Burano e l’Arcipelago di Ammiana/Costanziaco. Si tratta, però, di un territorio assai particolare, dove il rapporto tra terra e acqua è unico e dove la fragilità delle strutture ambientali e archeologiche va tenuta in debita considerazione.
Lasciare gli scavi “aperti” e monumentalizzare un’area archeologica – sostengono gli archeologi di Ca’ Foscari. Che anche quest’anno stanno guidando una campagna di scavi nell’isola – sembra essere una soluzione non percorribile: le delicate strutture in legno e terra, i livelli di marea, e il contesto monumentale sconsigliano un tipo di Parco Archeologico di tipo classico.
Non solo: i reperti e le strutture edilizie altomedievali sono molto frammentate e poco “affascinanti” da un punto di vista della maestosità: la loro lettura in un parco archeologico di tipo tradizionale sarebbe sicuramente non facile da parte di un pubblico generalista.
Con il progetto Torcello 2018, si immagina un Parco ad Impatto Zero, dove l’archeologia si mette in mostra mentre si scava, e – una volta completate le operazioni di ricerca archeologica – si ricoprono tutte le strutture per conservarle in maniera effettiva e a costi sostenibili. «Il nostro progetto – proseguono gli archeologi dell’università veneziana – vorrebbe trasformare lo scavo in una sala “live” di un museo, dove gli archeologi raccontano il loro lavoro in diretta, confrontandosi con il pubblico e i turisti anche sulle problematiche interpretative».
Narrazione diventa così la parola chiave: questo mondo del passato che riemerge sembra possa essere veicolato grazie ad uno sforzo degli archeologi e delle istituzioni per costruire percorsi di comunicazione nel territorio, dove il passato viene condiviso mentre si indaga (scavi archeologici), nei musei vicini (con mostre ed eventi) e attraverso gli strumenti digitali (social media e ricostruzione 3d).