VENEZIA – Venerdì prossimo 4 ottobre alle 21 nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, penultimo appuntamento del nuovo Festival di musica organistica “Serenissimi Organi” che il Conservatorio di musica Benedetto Marcello di Venezia organizza da quest’anno, si terrà un concerto degli organisti iscritti al corso di laurea in Organo e Composizione organistica di cui è titolare il bolognese Matteo Messori (organista, clavicembalista, direttore e musicologo) insieme all’ensemble vocale del Conservatorio preparato e diretto da Francesco Erle, in occasione dei festeggiamenti di S. Francesco d’Assisi.
Per l’occasione Leonardo Mariotto e Sebastiano Franz, pluristrumentisti abili nelle tastiere e negli strumenti ad arco, eseguiranno la Sonata composta per i due organi storici settecenteschi dei Frari e intitolata “In Die Sancti Francisci” da Matteo Messori, in rigoroso stile settecentesco.
“Da diverso tempo sta crescendo, parallelamente al mainstream della composizione contemporanea, figlia della avanguardie impostesi nel primo Novecento” — dice Matteo Messori — “un movimento che volge al recupero degli stilemi compositivi, anche in sede di didattica, in uso nell’epoca rinascimentale e poi barocca. Proprio fra una decina di giorni sarò membro della giuria del concorso internazionale di esecuzione su strumenti barocchi di Rovereto, il Premio Bonporti, dove per la seconda volta si propone anche una competizione di composizione in stile barocco. Ci si è avvicinati dapprima, nei decenni scorsi, al recupero consapevole dell’esecuzione storicamente informata della musica antica studiandone le particolari prassi esecutive e ricostruendo copie sempre più fedeli degli strumenti antichi. Ora, senza nessun intento museale, ma esprimendosi in una lingua che torna a suscitare interesse ed emozioni nel pubblico odierno, molti esponenti del mondo della musica barocca vogliono partire dalle basi desumibili nelle fonti per creare musica nuova con la lingua di allora. Già il grande musicista veneziano di origini tedesche Ermanno Wolf Ferrari, che diresse il nostro Conservatorio tra il 1903 e il 1909, si era imposto internazionalmente per una lingua fortemente debitrice dei modelli dei grandi antichi, in un totale rifiuto delle avanguardie compositive a lui contemporanee”.
La Sonata di Messori per i due organi dei Frari in quattro movimenti (Preludio, Fuga, Aria su Corale e Giga) è un omaggio alla tradizione dei musicisti francescani tra Venezia e Bologna (Padre Martini fra tutti, il suo allievo attivo ai Frari Giuseppe Paolucci), del maestro di cappella bolognese attivo a Venezia Giacomo Giuseppe Saratelli, tradizione fortemente fusa in questo brano con le maniere tipiche della scuola di Johann Sebastian Bach (e dei suoi figli Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emanuel Bach), come già tentò alla fine degli anni Trenta del Settecento proprio il grande francescano Padre Martini.
Con “Serenissimi Organi” il Conservatorio ha voluto offrire quest’anno agli studiosi masterclass, seminari e concerti tenuti da importanti musicisti (Claudio Brizi, Andrea Macinanti, Leonard Schick), toccando campi di ricerca esecutiva spesso trascurati in Italia, come il repertorio francese e tedesco dell’harmonium, l’improvvisazione in stile sei- e settecentesco italo-tedesco, il grande momento di riforma dell’organo che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, ebbe in Venezia e nella scuola d’organo del suo Conservatorio (oltre alla Cappella musicale marciana) un centro di propulsione fondamentale per tutta la Penisola.