Il 18 e 19 giugno alle 20 alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il Quartetto di Cremona terrà il nono concerto della Stagione 2018 di Musikàmera. L’evento si presenza eccezionale perché, oltre alla consolidata fama dei quattro musicisti, considerati oggi gli eredi dell’indimenticabile Quartetto Italiano, c’è da evidenziare che suoneranno quattro Stradivari.
Due violini una viola e un violoncello di enorme pregio e valore, tutti costruiti dal grande liutaio di Cremona, che formano il famoso “Quartetto Paganini”, così chiamato perché divenne di proprietà del grande violinista genovese, che per anni suonò uno dei due violini.
Alla morte di Paganini gli strumenti furono divisi e acquistati da importanti collezionisti e gallerie d’arte (la viola fu posseduta per un certo periodo dalla famiglia Mendelssohn) e poi finirono in America dove furono riuniti e affidati a grandi quartetti come il Quartetto di Tokyo, il Quartetto Hagen e, dal settembre 2017, il Quartetto di Cremona.
Composto da Cristiano Gualco e Paolo Andreoli (violini), Simone Gramaglia (viola) e Giovanni Scaglione (violoncello), il Quartetto di Cremona è attivo da quasi vent’anni (si è costituito nel 2000) e si è subito affermato come una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale.
Il programma del concerto alla Fenice prevede l’esecuzione del Quartetto K80 di Mozart, il primo del genio di Salisburgo composto a quattordici anni in una locanda di Lodi durante una pausa del viaggio da Milano a Bologna. È una composizione giovanile in quattro movimenti (di cui il quarto aggiunto da Mozart qualche anno più tardi), dal trattamento formale lineare e smaliziato e di amabile eleganza melodica.
Dal primo quartetto di Mozart si arriva fino uno degli ultimi di Beethoven, l’op. 132, “una delle opere più degne del mio nome”, ebbe a dire lo stesso Beethoven. Scritto nel 1825, dopo una lunga malattia, si può quasi intendere come una sorta di percorso dal dolore della malattia alla felicità della guarigione. La struttura inconsueta in cinque movimenti rivela un allontanamento di Beethoven dai tradizionali principi costruttivi, e il musicologo tedesco Arnold Schering associa ad ogni movimento una diversa scena del Faust di Goethe.
Fra i due grandi classici viennesi si inserisce il Quartetto di Debussy, omaggio al compositore francese nel centenario della morte. Composto nel 1893, il Quartetto si contraddistingue per gli spunti esotici, le innovazioni armoniche, la scrittura orchestrale e la struttura anticonvenzionale. Malgrado la perplessità suscitata in alcuni critici, questo quartetto è uno dei primi lavori con cui Debussy si fece conoscere da un vasto pubblico. Biglietti € 25 – Ridotti € 15 – Under 30 € 10. Per informazioni: info@musikamera.org