Dal 2015, nella chiesa di San Paolo, all’ingresso, chi entra trova un quadernone su cui scrivere un pensiero, una preghiera, un ricordo, secondo una tradizione che forse appartiene più alle nostre chiesette di montagna che non a una chiesa di città.
Tanti i pensieri, ognuno con una grafia diversa, qualcuno firma, qualcuno no. Spesso le scritte sono oblique come fossero frutto di un pensiero nato all’improvviso, desideroso di essere trascritto senza regole, in velocità. C’è chi chiede sostegno in un momento difficile, per una assenza che pesa come un macigno, chi ringrazia Dio per ciò che ha ricevuto, per una nascita, per un lavoro finalmente trovato… E poi ci sono le frasi dei bambini, i ricordi dei loro nonni, e poi tanti disegni, a volte più scarabocchi.
E anche pensieri che testimoniano eventi concreti, circoscritti, vissuti non da una persona singola ma da una comunità intera e che vogliono essere essi stessi traccia di un passaggio, di un ricordo, a volte difficile da accettare. Preghiere sono rivolte alla Madonna del buon consiglio, la cui immagine accompagna da sempre la comunità di San Paolo e anche il “discepolo delle genti” riceve preghiere accorate.
Scorrendo le pagine del quadernone, si scorgono riflessioni seguite da considerazioni, commenti e incoraggiamenti, in un crescendo tipico dei gruppi whatsapp, versione questa volta cartacea – a testimoniare che ancora la carta e la penna sono ottimi sistemi per comunicare.
Antonella Ruggieri