«All’Annunciazione sono legato visceralmente». Padre Vittorio Buset ha scelto di intitolare “Mater, il coraggio della maternità” la meditazione artistica che verrà presentata sabato 23 marzo alle ore 18 alla Scuola Grande di San Rocco, di cui il religioso è cappellano.
«Due giorni dopo, il 25 marzo si celebra l’Annunciazione e la nascita di Venezia. E questa data per me ha un valore profondo perché si lega alla storia di mia madre», spiega il padre giuseppino, friulano di origine e per molti anni insegnante di discipline artistiche a Vicenza, presso la scuola professionale dei Giuseppini del Murialdo, fino al suo arrivo a Venezia nel 2007.
L’omaggio alla madre si traduce nella scultura che sarà “in scena” a San Rocco, inspirata appunto alla maternità. «La mia nascita fu travagliata, mia madre – ricorda p. Buset – aveva 48 anni quando venni al mondo. Un’età inconsueta per quegli anni. Veniva presa in giro: era lo zimbello del paese. Fu molto doloroso per lei. Quando fui ordinato sacerdote e celebrai la prima messa vennero i vari parenti e qualcuno disse a mia mamma: “E tu che ti vergognavi…”. Io le chiesi: “Ma di cosa ti vergognavi?”. E lei sbiancò in volto. Ricordo ancora oggi quella sua espressione».
Dal racconto della sorella, padre Buset apprese la storia di quella maternità così sofferta. «Ed è per questo che le voglio rendere omaggio con la mia scultura».
Un’opera realizzata in gesso e stucco, con una trave di legno all’interno per sostenerla. E tutta la meditazione, intervallata da momenti musicali e letture, sarà dedicata al tema della maternità sofferta: «Come quella di Maria, che fin dalla nascita di Gesù portava la spada della Passione di suo figlio nel cuore».
I testi, recitati dall’attrice vicentina Liliana Boni, sono di Marifulvia Matteazzi Alberti: «Marifulvia è una mia cara amica. Ha rischiato di morire dando alla luce i suoi gemelli e io, che ne avevo celebrato il matrimonio, ero stato chiamato dal marito per pregare. Parlandole di arte e del Beato Angelico ha aperto gli occhi, dopo dieci giorni passati in fin di vita. Con questi testi ha voluto raccontare l’esperienza della maternità».
Intervallati ai testi ci saranno le parti musicali eseguite dal coro della Scuola Grande di San Rocco, diretto da Zoya Tukhmanova Karapetyan, dal coro Russia Cristiana di Milano, diretto da Claudio Cristoni, con Alessandro Baglioni all’organo, i violinisti Luca e Francesco Anese, la violoncellista Giuditta Calabretto e la pianista Anna Baratella. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’associazione Chiostro Tintorettiano. (S.S.L.)