La scienza da tempo conferma che in città ci sono sempre meno insetti. E fino a qui vi chiederete che male c’è; ma oltre alle odiate zanzare ci sono molti altri insetti che svolgono dei ruoli fondamentali anche per la nostra vita.
Un esempio sono gli insetti impollinatori, chiamati pronubi: sono api, bombi, farfalle, coleotteri e persino mosche. Questi insetti consentono alle piante di riprodursi e a noi di ricevere cereali, frutta e alcuni tipi di verdure. Le piante sono immobili e per potersi scambiare materiale genetico dipendono per la maggior parte dagli insetti.
Farfalle, coleotteri, formiche e mosche sono impollinatori ma non dipendono completamente dal polline e dal nettare dei fiori. La dipendenza totale o, come si dice in biologia, la specializzazione massima la si trova nella famiglia degli Apoidei, di cui fanno parte le api.
Paolo Fontana, naturalista ed entomologo, è ricercatore presso la Fondazione Edmund Mach di Trento, nonché presidente di World Biodiversity Association e apicoltore. Che cosa possiamo fare in città per attirare e dare ristoro agli insetti impollinatori?
In primis credo che chi si occupa dei giardini pubblici dovrebbe preoccuparsi meno di creare architetture e più di curarsi della botanica. I nostri parchi pubblici hanno spesso l’erba tagliata a tappeto e presentano siepi tagliate in modo ordinato. Andrebbero riconvertiti i nostri canoni estetici al disordine funzionale della vita, lasciando forme e ritmi che la natura prende spontaneamente. Data la lontananza dalla compagna, dove vengono usati molti pesticidi, le aree verdi delle nostre città devono diventare delle zone di servizio e di ristoro per gli insetti impollinatori.
Molte persone sono sensibili ai temi ambientali, in particolare i più giovani. Che cosa potrebbe fare un cittadino che dispone di qualche balcone o di un terrazzino/altana?
Ci sono molte azioni che si possono compiere. Una è quella di collocare negli spazi esterni disponibili delle piante che attirino gli insetti impollinatori, lasciandole fiorire. Vanno benissimo le piante aromatiche, come timo, basilico, rosmarino, menta, lavanda, ma anche rose antiche o rosa canina. Chi ha più spazio, come un giardino, può piantare alberi e cespugli idonei. Bisogna controllare, prima dell’acquisto, che siano piante nettarifere. Un altro punto importante è quello di non togliere la terra dai vasi durante l’inverno, ma lasciarla in sito e all’aperto. Alcune specie d’insetti nidificano infatti nella terra. Lasciando perciò sui balconi i vasi con la terra potrete garantire loro riparo.
Sono disponibili anche delle casette per insetti, in vendita online. È opportuno attaccarle su terrazzi e muri?
Si possono costruire facilmente, non serve molto. Basta un mazzetto di 10-15 canne (Arundo donax) con un diametro di mezzo centimetro, legate assieme e chiuse da un lato. Poi si fissano sul poggiolo di casa.
Però per molti insetto significa anche pericolo di essere punti…
Le api non sono pericolose: pungono solo se vengono toccate o importunate. Rimane la difficoltà di distinguere gli insetti impollinatori innocui da quelli più pericolosi e invadenti come le vespe. Per questo due libri che, in modo semplice e divulgativo, aiutano a entrare meglio in questo mondo. Il primo libro è “Le altre api. Guida pratica alla scoperta degli apoidei: amati e temuti, impariamo a riconoscerli”, di Elisa Monterastelli, edito da Montaonda. Il secondo è “Guida al riconoscimento di api, vespe, bombi e calabroni”, Giovanni Bosca, edito sempre da Montaonda.
Maria Giovanna Romanelli