Quasi diecimila ore di lezione on line (9617), 1171 esami, 243 tesi con 213 docenti coinvolti negli insegnamenti. I tre mesi (dal 21 febbraio al 31 maggio) di formazione a distanza per IUSVE, l’università salesiana con sede alla Gazzera, hanno segnato un’attività molto intensa fatta di lezioni su Zoom e Meet, di podcast caricati per gli studenti su Cube Radio ma anche laboratori on line, discussioni di tesi e proclamazioni di fine percorso accademico.
Si chiude così l’anno accademico 2019/2020 di IUSVE che ha appena iniziato le prove tecniche per il prossimo autunno comprando alcune consolle di ripresa professionale che serviranno a rendere più accessibili le video lezioni anche agli studenti che dovranno rimanere a casa per rispettare le normative legate al Covid19. E non è tutto. Nell’anno accademico appena concluso lo IUSVE ha attivato 200 nuove borse di studio per gli studenti in difficoltà (calcolate sull’ISEE) che si sono dunque aggiunte a quelle già esistenti ma esclusivamente basate sul merito. «Ce ne saranno altre 100 il prossimo anno accademico per i neo immatricolati – spiega don Nicola Giacopini direttore di IUSVE – in questo modo abbiamo voluto dare un segnale importante alle famiglie». In relazione alle necessità del Covid19 anche i colloqui di selezione e le procedure di immatricolazione sono stati fatti on line. Un sistema che ha funzionato molto bene e che continuerà anche nei mesi estivi.
GESTIONE COVID PER L’ANNO ACCADEMICO IN ARRIVO (2020/2021)
Le lezioni a fine settembre ripartiranno, con un numero ridotto di studenti in classe. Saranno in 25 massimo nelle aule da 100 per mantenere la distanza di sicurezza: gli studenti seguiranno le lezioni in parte nel campus in parte a casa nei monitor dei loro computer. La modalità di ripresa delle lezioni, tuttavia, sarà assolutamente innovativa e proprio in questi giorni l’università sta installando le nuove strumentazioni (la spesa è significativa ma l’obiettivo è la buona riuscita dell’interazione a distanza con i ragazzi).
IUSVE si è dotata infatti di consolle di ripresa professionale che posizionerà nelle aule delle lezioni. In questo modo ogni docente potrà tenere in modalità più dinamica. «Guardare lezioni di questo tipo da casa sarà un’esperienza completamente diversa rispetto alle riprese standard – spiega don Nicola Giacopini – rendendo la lezione più interessante e coinvolgente anche per chi seguirà da casa». Naturalmente anche le divisioni in gruppi e la frequenza non rimarranno stabili nelle settimane. «Si alterneranno – continua Giacopini – in modo che tutti possano seguire almeno qualche lezione in presenza di tutte le materie». I laboratori invece saranno tutti in presenza, aumenterà però il numero di docenti.
Quando si partirà? In modo definitivo dal 21 settembre. Anche se la prima settimana sarà totalmente dedicata alle matricole che incontreranno i docenti, il direttore, le segreterie e che verranno accompagnati nel campus da degli studenti esperti che in una forma di tutoring mostreranno loro i nuovi spazi. «Abbiamo deciso di dedicare a loro tutto questo spazio perché abbiamo bisogno che si muovano agilmente nel campus quando partiremo con le lezioni – chiarisce Giacopini – gli scambi tra i gruppi dovranno essere efficienti senza creare assembramenti.
LEZIONI IN LOCKDOWN
Finita la fase clou dell’emergenza è il tempo delle valutazioni. I numeri raccontano una copertura totale dei corsi con 145 insegnamenti per Comunicazione (5330 ore), 75 per Pedagogia (2162 ore) e 57 per Psicologia (1817 ore) tenuti on line per un totale di 281 corsi.
«La nostra emittente radiofonica universitaria ha offerto il suo supporto alla famiglia accademica dello IUSVE sotto la supervisione del docente che si è occupato delle interazioni digitali, il professor Luca Chiavegato- spiega Marco Sanavio, direttore di Cube Radio – abbiamo sperimentato il podcasting audio come elemento di supporto alla didattica ospitando anche alcune attività extracurricolari che hanno completato la ricchezza dell’offerta formativa».
«Riuscire ad essere efficaci nella didattica a distanza non è stata impresa facile, è stato un lavoro di squadra – spiega invece Giovanna Bandiera, direttore del Dipartimento di Comunicazione di IUSVE – I docenti più tecnologici hanno messo a disposizione le loro competenze. Si sono create sessioni di consulenza online e meeting continui per aggiornarsi su nuovi software e strumenti didattici. La risposta dai ragazzi è stata molto positiva personalmente però non vedo l’ora di poter tornare in aula per riprendere il dialogo e il confronto di persona con gli studenti ed incontrare collaboratori e docenti, che certo non ha lo stesso effetto, gusto e piacere di vedersi e parlarsi attraverso uno schermo» .
«L’esperienza sicuramente spingerà ad un maggiore utilizzo degli strumenti digitali che offrono opportunità e potenzialità – dice anche Lorenzo Biagi Direttore del Dipartimento di Pedagogia – certamente un corso di pedagogia non può restare fuori dal mondo digitale tuttavia siamo consapevoli dall’esperienza Covid che il digitale non sostituirà il confronto e il dibattito, non sarà mai sostitutivo della relazione educativa, del laboratorio critico che la lezione anima. Le lezioni sono per i ragazzi dei momenti di crescita democratica e di partecipazione civile».